Con una parte della maggioranza che insisteva per evidenziare il sostegno al sindaco e l’opposizione che proprio non ci pensa, anche perché sono in molti a non condividere il gesto delle dimissioni. Tanto più che hanno l’aria di essere una farsa.

Le carte e gli allegati alla decisione del Consiglio dei ministri dovrebbero arrivare ad ore a Palazzo e forse qualcuno vuole prima leggerle per capire come comportarsi, dove parare i colpi, dove affondare. Perché chissà che da quelle carte esca qualche sorpresa.
Un gioco di strategia politica quella contro la Snam che è utile solo a chi lo fa, perché, al contrario, all’azienda ogni silenzio e ogni ritardo, ogni colpo dato alla cieca (come sarà probabilmente anche il ricorso al Tar, visto che la procedura autorizzativa non sembra essere gravata da errori), fa solo comodo a rafforzare le sue ragioni e aggiungere un tassello al progetto tanto della centrale che del metanodotto.

Il premier Gentiloni non ha ancora risposto alla pec inviata dalla Casini (guardaunpo’) e l’ordine di scuderia è uno: anche se non c’è il presidente del consiglio di un parlamento ormai sciolto, si lascia la fascia tricolore sulla porta, ci si fa qualche selfie e poi tutti a provare la cucina romana e ad invocare l’oste per l’altro vino.
Perché alla fine ad alzare le mani e fare le vittime del sistema, è sempre meglio farlo a stomaco pieno e con la coscienza, e solo quella, apposto.
Commenta per primo! "Delegazione allargata a Roma: “Fatece largo che passamo noi”"