Dimissioni protocollate, con la fascia tricolore a Palazzo Chigi

Come promesso le dimissioni sono state formalizzate e protocollate questa mattina alla presenza del segretario generale, Francesca De Camillis. Il dado è tratto, da oggi dovranno passare venti giorni per dirsi l’azione compiuta perchè entro questo termine la prima cittadina di Sulmona, Annamaria Casini, potrà ritirare le sue dimissioni, come hanno chiesto d’altronde i suoi colleghi del circondario convinti che per portare avanti una battaglia ci sia l’assoluta necessità di avere un “condottiero”, soprattutto per non lasciare campo libero, a questo punto, ad un commissario prefettizio, braccio destro del Governo centrale, quello stesso governo che ha dato il via libera alla centrale. Insomma, la situazione va presa di petto. Così la Casini andrà a consegnare la propria fascia direttamente nelle mani del premier Gentiloni a Palazzo Chigi, proprio nel giorno in cui saranno sciolte le camere, il 29 dicembre, “per dimostrare in modo chiaro il dissenso unanime della mia città e di tutto il territorio”.

Ricorda la Casini che “Il Comune di Sulmona, l’intero territorio e le istituzioni locali hanno da sempre e ripetutamente dichiarato contrarietà alla centrale e al metanodotto, ritenendole nocive e fortemente impattanti, confortati anche da studi e perizie scientifiche. Il mio atto- prosegue il sindaco dimissionario- è un voler alzare la posta della battaglia e della denuncia utilizzando l’unica arma ancora in mano ad un sindaco, stante la palese circostanza che un Amministratore locale non ha voce in capitolo per determinare le sorti dei suoi cittadini. Lotterò al fianco della mia città e dell’intera Valle Peligna contro la realizzazione della Centrale e del Metanodotto e voglio tenere accesi il più possibile i riflettori su questa grave vicenda”.

Se la Casini ritirerà o meno le dimissioni non è dato saperlo, certo è che le letture date al suo gesto sono le più ampie e disparate: c’è chi pensa siano solo una scusa per abbandonare la nave in un momento critico per il territorio su più fronti; chi le consiglia di dimettersi per tutta una serie di criticità che riguardano Sulmona e non solo per la centrale; chi non sapeva nulla, neanche i più vicini, del suo atto estremo. Sicuramente le dimissioni hanno preso un po’ tutti alla sprovvista.

Resta in piedi, tuttavia, la riunione da svolgersi con tutti gli altri sindaci per la quale si sta concordando una data.

S.P.

1 Commento su "Dimissioni protocollate, con la fascia tricolore a Palazzo Chigi"

  1. Cosa vorrà dire con “l’alzare la posta della battaglia”?
    Quale dovrebbe essere?
    E quali sono state finora le sue battaglie per Sulmona?
    Forse intendeva dire “abbassare la posta”, visto che la città già si è privata di tutto.. e si è abbassata già tutto… 🙁.

    Ci si rivende alle promesse (forse politiche)?

    Ma quello che più mi spaventa è “per conto di chi”.
    Di una città pezzente? Troppo tardi.. quando si è contribuito “insensatamente” a votare la morte civile, culturale e calpestare la dignità della propria cittadina, vantandone i futuri vantaggi.. eccoli.

    Per una figura politica oltre le mura cittadina?
    Sappiamo chi è e cosa ha fatto di buono… e se sarà per il “cavaliere errante”, c’è veramente da preoccuparci… ripeto, non si sa più nulla della sua attività politica… Chissà cosa cova sotto la cenere.
    Già ci ha svenduto… e mi sembra anche più volte!!! O no?

    Il “condottiero” ha perso su tutti i fronti e non ultimo l’onore e l’armata Brancaleone guidata dall’altro cavaliere regionale è nell’impossibilità di dettare e/o alzare nessuna posta.

    Come già letto in precedenza su questa e altre testate, quello che si poteva fare di male per la città è stata fatto… forse non tutto (ma i mezzi vi sono tutti).

    Una città tanto bella quanto sfortunatamente in mano a incapaci…ed ingordi!!

    Proprio un bel fine d’anno per la nostra città (vedi le ultime notizie inserite).

    Non resta che sperare in un 2018 migliore per tutto il comprensorio.

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