Furbetti del cartellino, la Corte dei Conti non aspetta

Il procedimento, almeno quello civile, va avanti: la Corte dei Conti non concede sospensioni e rinvii e ha così deciso di respingere tutte le eccezioni e le richieste avanzate dai difensori dei diciotto imputati, calendarizzando a stretto giro tutte le udienze.
Per i furbetti del cartellino, insomma, è ora di passare alla cassa, senza aspettare gli esiti del procedimento penale che deve passare ancora il vaglio dell’udienza preliminare e quello delle sanzioni disciplinari che, al contrario, sembrano essersi perse nel nulla, soprattutto in vista dell’azzeramento di fatto dell’ufficio per i procedimenti disciplinari (Upd), dal quale è venuta meno l’ex segretaria Francesca De Camillis e che sarà orfano dal prossimo 4 gennaio della presidente Katia Panella.
Nell’udienza del giugno scorso i diciotto dipendenti comunali chiamati a rispondere di un danno complessivo di circa 300mila euro (tra danno d’immagine, da disservizio e indebita retribuzione) avevano chiesto, a vario titolo, una sospensione del procedimento in attesa degli esiti di quello penale e, alcuni di loro, il proscioglimento in base a quello ottenuto nel procedimento penale.
I giudici contabili, però, hanno sancito definitivamente che non solo non è necessario attendere gli esiti della causa penale, ma che le due cose sono separate tra loro: tant’è, spiega la Corte dei Conti, che chi è stato prosciolto in sede penale o addirittura mai indagato, non per questo non dovrà rispondere del danno civile fatto all’ente.
In particolare sono diciotto, su questo versante, a rimanere imputati: Marco Chiavari, Patrizia Ciniglio, Rosanna D’Aurelio, Giovanni Del Signore, Armando Di Pietro, Antonella Di Placido, Sabrina Di Placido, Alessandro Ginnetti, Antonino La Porta, Rita Mastrangioli, Stefano Pezzella, Venanzio Piccoli, Mirella Santilli, Gianpaolo Santopaolo, Ivana Sfornsone, Filomena Sorrentino, Anna Rita Spagnoli e Felicia Vanocore. A tutti è contestato, tra gli altri, il danno all’immagine, quantificato in genere in 10mila euro ciascuno, con l’eccezione delle figure dirigenziali Filomena Sorrentino e Gianpaolo Santopaolo a cui la Corte dei Conti ha chiesto un indennizzo di circa 40mila euro per la prima e di 70mila euro per il secondo.
Le udienze sono state fissate a marzo prossimo, quando cioè tra il 21 e il 28 del mese saranno ascoltati i trentanove testimoni ammessi, per poi procedere alla sentenza finale.
Nel procedimento penale, invece, restano da definire chi dei nove imputati dovrà passare a processo, decisione che dovrà essere presa dal giudice per le udienze preliminari probabilmente entro maggio prossimo.
Buio pesto, infine, sul procedimento disciplinare che, pure, sarebbe dovuto essere il primo a partire, stando alla legge Madia. Finora, infatti, non è stato prodotto alcun atto concreto, né alcun procedimento disciplinare (che pure è lungo) è stato avviato.
Le carte sono rimaste per oltre un anno in procura in attesa che qualcuno le andasse a prendere, mentre inspiegabilmente tanto la Kranz quanto l’Upd costituitosi in sua sostituzione a gennaio scorso, hanno finora mosso qualche passo concreto verso la stesura anche solo di una lista di posizioni da valutare.
Tutto lascia pensare che, almeno su quest’ultimo fronte, lo scandalo dei furbetti del cartellino, esploso nel settembre del 2016, si tramuterà in una colossale bolla di sapone.

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