“Giù le mani dal mio amico”, secondo appuntamento con “Il virus del razzismo”

Prosegue il ciclo di incontri “Giù le mani dal mio amico”, campagna di solidarietà antirazzista. Sabato 20 ottobre, alle ore 17, presso la Cgil in via Del Vecchio a Sulmona, si svolgerà la seconda relazione-dibattito “Il virus del razzismo”.

“Anche se la divisione della specie umana in razze diverse é una menzogna ormai smascherata dallo sviluppo scientifico della biologia, della genetica e della biochimica, il razzismo non é ancora relegato dove meriterebbe: nella pattumiera della vicenda umana- scrivono gli organizzatori, Fillea Cgil e Comitati Interzionalisti-. I cinici governi europei, da quelli più progressisti a quelli più truci (tipo quello italiano che, per avere il consenso di strati sociali invecchiati e patrimonializzati, ha prima organizzato lager in Libia e recentemente ha usato centinaia di giovani, donne e bambini in fuga dalla miseria e dalle guerre – quasi sempre indotte o provocate dalle potenze, tenendoli in ostaggio in mezzo al mare) sanno benissimo che di immigrati ne hanno bisogno a milioni per produrre ricchezza in un continente in ‘inverno demografico’, con molti anziani e pochi giovani”.

Dividere i lavoratori è, per gli organizzatori, l’obiettivo dei governi. “Per avere una forza lavoro senza diritti, usa e getta, i viaggi sono stati resi più pericolosi; oltre ai morti nel deserto, decine di migliaia di disperati sono annegati nel Mediterraneo” prosegue la nota in cui si sollecita, inoltre, ad una maggiore “coscienza e organizzazione internazionalista per poter reagire alla barbarie capitalistica. Nel mondo il proletariato ha superato i 2 miliardi, se unito e organizzato può essere una potenza tra le potenze, può spegnere questo caotico mondo borghese di sfruttamento dell’uomo sull’uomo, di fame, miseria e guerre e far sorgere la civiltà della vita”. Fillea e Comitati chiamano in causa Marx nel bicentenario dalla sua nascita riproponendo “Proletari di tutti i Paesi, unitevi!” dal Manifesto del partito comunista.

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