Il libro che paga: sondaggio sugli studenti del Premio Croce

Quanto sia attendibile in relazione alla totalità dei ragazzi non si sa, perché il questionario somministrato a 1001 studenti dal Premio nazionale Croce e dal Cepell (Centro per il libro e la lettura), è comunque stato fatto sui ragazzi delle giurie popolari del Premio stesso che, in qualche modo, sono già abituati e indirizzati alla lettura. E non a caso quasi il 60% degli intervistati – tra i 15 e i 18 anni di età – frequenta un liceo.

Il dato che emerge in Abruzzo, anche per questo, è probabilmente meno allarmante di quanto sia la realtà diffusa in un Paese dove la lettura non è di casa e dove i dati nazionali, forniscono al contrario numeri impressionanti su quello che viene definito analfabetismo funzionale.

Sarà per questo che chi ha dichiarato di dedicare tempo alla lettura fuori dagli impegni scolastici sfiora la metà degli intervistati (il 47,5%) e di questi quasi la metà (il 48,9% ovvero un quarto del totale) legge più di quattro libri l’anno.

Il genere preferito è la narrativa (dal 53%) e i testi in gran parte (73%) vengono scelti autonomamente. Magari consigliati e influenzati dalla Rete dove il passaparola influenza il 60,9% delle scelte dei lettori. Gli acquisti vengono fatti solo in parte in libreria (60%), mentre il 35% quasi acquista online, con una parte davvero residuale che approfitta invece delle biblioteche, nonostante l’89% di loro le frequenta come luogo di incontro.

La lettura è comunque ritenuta un’attività utile per la crescita personale e ai fini del profitto scolastico (91,2%) e il 64,8% pensa che questa attività possa essere d’aiuto per un futuro professionale o universitario. Utile, però, per ampliare le conoscenze (58,8%), per riflettere (18,8%) e per piacere (15%).

L’idea del questionario nasce dall’esigenza di comprendere il rapporto che esiste oggi tra i ragazzi e la lettura, dalla volontà di indagare nuove abitudini e modalità di fruizione di questa antica e immortale attività intellettiva.
Il gruppo di lavoro, formato da docenti delle scuole superiori della regione Abruzzo che da tempo collaborano con il Premio, ha pertanto elaborato una serie di quesiti a scelta multipla riguardanti il tema della lettura tra i ragazzi delle scuole superiori che partecipano, o hanno partecipato nei precedenti anni, al Premio in qualità di giurie popolari.

La platea a cui è stato sottoposto il sondaggio è stata individuata in un primo momento considerando le classi del triennio che hanno partecipato al Premio nei precedenti anni; successivamente si è deciso di estendere il sondaggio anche agli altri alunni frequentanti gli istituti che hanno aderito all’iniziativa.

Le domande hanno preso in considerazione diversi aspetti relativi alla lettura, come il tempo dedicato ad essa, la quantità e la qualità di ciò che si legge, le modalità di reperimento dei testi ecc.

Il tutto tramite un modulo Google contenente 31 quesiti a risposta multipla (tranne l’ultimo) a cui gli intervistati hanno risposto in maniera anonima.

“Leggere per i nostri ragazzi è anche una valvola di sfogo che permette di penetrare dentro la propria individualità – spiegano gli organizzatori -, scoprirsi e tornare da un viaggio interiore diversi, forse anche annoiati a volte, ma sicuramente cambiati”.

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