L’esordio non è andato proprio bene, anzi è stato un disastro: solo 21 iscritti in tutta la regione tra le sei scuole che avevano ricevuto l’autorizzazione a costituire il liceo del Made in Italy. Nonostante questo l’assessora Tiziana Magnacca, non rinuncia e anzi rilancia e annuncia che il prossimo 3 luglio sarà aperta all’Aquila la Casa del Made in Italy. Una struttura che in qualche modo dovrebbe colmare il disinteresse generale che c’è stato sul nuovo indirizzo di studi. Ne ha parlato oggi in un incontro con i componenti del Polo d’Innovazione Abruzzo Italy, a cui hanno partecipato Cna Abruzzo, Confartigianato Imprese Abruzzo, Confartigianato Chieti L’Aquila, Ente Mostra Artigianato Artistico Abruzzese, Ascom Abruzzo, Polo Irene, Ambiente e\è Vita Abruzzo Onlus, CTE Sicura L’Aquila, FMPI, Conapi e Abruzzo4MED.
L’assessore Magnacca ha evidenziato l’importanza dell’apertura all’Aquila della Casa del Made in Italy “che per noi rappresenta uno spazio comune dove fare rete per valorizzare e promuovere l’insieme della produzione, lo stile di vita ben riconoscibile del nostro brand e nel quale l’Abruzzo che è un’eccellenza farà la sua parte”.
Un valore aggiunto che si costruisce soprattutto con la formazione per sviluppare competenze giuridiche ed economiche per valorizzare e difendere il brand Italia, una formazione alla quale, dice la Magnacca “saranno coinvolti l’Istituto di Istruzione Superiore Statale Ovidio di Sulmona, l’Istituto Superiore De Titta – Fermi di Lanciano, il Polo liceale statale Illuminati di Atri, l’Istituto G. Peano – C. Rosa di Nereto, il Polo liceale Saffo di Roseto degli Abruzzi e il liceo G. Milli di Teramo”. Solo che nessuna delle scuole citate è a conoscenza né del loro coinvolgimento, né dell’apertura della Casa aquilana.
Un Made in Italy, insomma, “fatto in casa”.
liceo del “Made in Italy”. Per la denominazione di questo liceo si è scelta una lingua non italiana. Fa già abbastanza ridere così…