Il rilancio dell’entroterra con le cooperative di comunità: l’esempio virtuoso di Corfinio

Alla fine, divisa la spesa a metà, quelli della cooperativa di comunità di Corfinio “La mosca bianca” sono riusciti ad acquistare “il” pulmino e partire così con diverse attività. Quelli che propongono sono servizi dedicati a tutte le età colmando quelle lacune che, purtroppo, si riscontrano nei piccoli paesi, soprattutto nell’entroterra lì dove tutto deve ripartire proprio dai servizi offerti. Ed è un po’ questo il discorso che la cooperativa sta portando avanti: restituire dignità ai piccoli, piccolissimi centri.

Così sulle quattro ruote del fiammante mezzo saliranno i ragazzi delle elementari e delle medie per il servizio scuolabus, i più grandi per quello notturno, gli affezionati del mercato il sabato e la domenica, gli anziani (e non solo) per servizi sanitari come analisi e controlli vari, il trasporto per svolgere attività sportive e, ovviamente, un servizio turistico per i visitatori di Corfinio. Qui, tra le altre cose, si pone la base per uno sviluppo importante e di rete che passa attraverso le cooperative di comunità dei dintorni unite in un itinerario piacevole e attrattivo attraverso i luoghi più importanti da proporre. In questo senso il pulmino fungerà da ponte tra un paese e l’altro minimizzando i disagi del trasporto pubblico, a dir poco carente. L’obbligo di possedere un’automobile è così bypassato.

E la richiesta c’è, eccome se c’è. Certo, “Per una piccola comunità la cooperativa deve puntare a proporre diversi servizi che possano coprire le esigenze di tutta la popolazione- spiega Tiziana Taucci-. Purtroppo la legislazione ancora non ci viene incontro- aggiunge- perché noi che proponiamo diversi servizi siamo al momento costretti ad aprire più codici Ateco in base a quello che dobbiamo fare”. Una svista nella legislazione, in sintesi, alla quale si vuole correre ai ripari. Proprio oggi a Roma si sta parlando di questo nell’ambito di un incontro dedicato.

Il buono, però, è che la popolazione risponde, almeno a Corfinio l’esperienza in questi mesi di attività può dirsi positiva e la cooperativa rappresenta il mezzo “ideale” per avviare un circolo virtuoso non da poco. Tornando al settore turistico, infatti, è nato anche quello che può definirsi un po’ turismo di “vicinanza” dove per vicinanza si intende che i viaggiatori vengono accompagnati alla scoperta dei luoghi attraverso le persone che li abitano ed imparare a fare cose diverse in veri e propri laboratori pensati all’interno delle loro abitazioni. Un taglio originale e, se si riflette, niente di più semplice.

Quattro soci nel Consiglio di amministrazione, 40 in tutto parte della cooperativa, 8 lavoratori con contratti di collaborazione per ora, “La mosca bianca” nasconde in sé un grande potenziale che punta ad esplodere con l’apertura di un laboratorio di auto-produzione per sostenersi da sola; mentre da un lato anche l’amministrazione comunale si è detta disposta a contribuire per abbassare le tariffe di alcuni servizi.

Possono cambiare gli amministratori comunali, provinciali, regionali, ma il dato certo è che il territorio, in tutte le sue sfumature ed emergenze, riparte dal singolo individuo, meglio se da un gruppo, proprio come sta accadendo a Corfinio e in altre piccole realtà del Centro Abruzzo.

Simona Pace

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