Il sentiero giusto: pubblico, privato e associazioni, riaprono 12 vie di media montagna

Si sono messi insieme: privati, Comuni, associazioni di volontariato, esperti come quelli del Cai. Un’idea nata un po’ per gioco, un po’ per necessità, quella di poter respirare durante i periodi di lockdown, quando anziché restare tappati in casa a fare videochiamate su Zoom, un gruppo di amici si è messo a camminare sui sentieri abbandonati di Monte Plaja.

E’ nata così l’avventura di riaprire quelle strade chiuse da decenni e mettere in rete dodici sentieri che disegnano intorno ad Introdacqua, arrivando fino a Pettorano sul Gizio e Bugnara, trenta chilometri di sentieri di media montagna.

Potrebbe essere solo l’inizio, in realtà, perché è stato calcolato che i chilometri da tracciare potrebbero arrivare a cento, senza contare quelli che si allungano fino a Scanno e che l’organizzatore del Vertical Genzana, Luigi Liberatore, ha intenzione di inserire, insieme ai paesi, nei tracciati sportivi di lunga percorrenza.

Una risorsa, insomma, da qualunque parte la si guardi: quella degli educatori, degli sportivi, degli operatori turistici, della ricettività e della ristorazione.

Il progetto è stato presentato questa mattina a Bosco Plaja, rifugio e crocevia della rete sentieristica che propone passeggiate dai 20 minuti alle 3 ore: tutte geolocalizzate, identificate con Qr code, segnate attentamente e illustrate con tempi di percorrenza, grado di difficoltà e dislivello.

Lungo il percorso non solo natura, ma storia e gioielli unici, come la pietra pizzuta, i tholos, l’albero candelabro e poi i belvedere e i pini neri d’Introdacqua.

Sei dei dodici sentieri erano chiusi da decenni, alcuni da trenta anni: riaperti dai volontari che hanno liberato dodici chilometri di vie per un’operazione a costo zero, per il momento. Perché ora si tratterà di fare manutenzione di questi sentieri, di tenere viva la risorsa.

“Il problema – ha spiegato il sindaco di Introdacqua, Cristian Colasante – è che non abbiamo fondi, né possiamo accedere a fondi, perché viene richiesto il Piano di assestamento forestale aggiornato che da solo costa circa 40mila euro”.

Volontà e volontari non bastano, ma lo scrigno ora è aperto.

1 Commento su "Il sentiero giusto: pubblico, privato e associazioni, riaprono 12 vie di media montagna"

  1. Ormai ci si può affidare solo al volontariato ! Tra fondi mancanti e amministrazioni incompetenti, i nostri territori patiscono uno spopolamento preoccupante. Dal PNRR non si poteva attingere qualcosa? Bellissima iniziativa! Complimenti ai cittadini !

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