Il sogno di Tinotino

Il caldo asfissiante non ha aiutato, in attesa che con i soldi del Pnrr sia attivato un impianto di aria condizionata in sala, e neanche la musica dei dj che c’era lungo le strade, ma quello offerto ieri sera al cinema Pacifico dal Festival nazionale LibrOrchestra è stato davvero un prodotto di alto livello. La sala riempita a metà, con un attento e partecipativo pubblico, composto soprattutto da bambini e ragazzi, a fine serata è uscita con la bocca aperta da via Roma. E non per il caldo.

Il gruppo messo insieme da Elisabetta Garilli ha dato vita ad una performance di arte e riflessione, recuperando la tradizione dei rumoristi e mischiandola con le note della musica e i disegni dal vivo, strabilianti, di Emanuela Bussolati, già Premio Andersen. E con la voce narrante di una storia che da un libro prende vita. Perché il libro, la lettura, è vita.

Tinotino Tinotina Tinotintintin è il personaggio con il nome lungo come le braccia allungate di tutta l’orchestra, composta da professionisti e docenti, che ha il sogno e l’ambizione di fare il percussionista. E suona e fa suonare, in immagini e suoni, pentole, giornali, pennarelli e bottoni. Una ricerca che diventa poco meno di un’ossessione, molto più di una passione e che alla fine convince anche il nonno scettico, che lo vedeva già elettricista, ad accettare la morale della favola: inseguire i sogni dei bambini, vuol dire renderli liberi e vivi. Attenti all’ascolto del proprio essere.

L’ascolto che è alla base di quella “comunità educante” che il Festival si prefigge di lasciare sui territori che attraversa: “L’opera più importante dovete farla voi – spiega la direttrice artistica Elisabetta Garilli – tornate a costruire rapporti di ascolto con i vostri ragazzi, perché dietro ogni suono e ogni parola, c’è il mondo”.

Oggi (ore 17 e ore 18,30) il secondo appuntamento del Festival al Foyer del teatro Caniglia: “30 minuti con: Un pianoforte, un cane, una pulce e una bambina”, un altro lavoro di musica e parole, nato da un libro per bambini.

Domani, ore 10,30, sempre al Foyer, poi, l’incontro e tavola rotonda più rivolto agli adulti: il raccolto di una semina che, si spera, sia solo all’inizio.

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