Il Tar rimanda la decisione sull’anatra zoppa aquilana

Il Tar dell’Aquila ha deciso di rimandare la decisione sull’anatra zoppa aquilana. Dopo le elezioni comunali dell’11 giugno 2017 infatti, al centrosinistra erano mancati 41 voti per raggiungere il 50%+1 dei voti di preferenza delle liste che gli avrebbero consentito – aldilà dell’esito del ballottaggio – di avere la metà dei consiglieri comunali.

Può capitare infatti nei comuni sopra i 15 mila abitanti che con il voto disgiunto si abbia una situazione in cui un candidato sindaco non riesce a vincere al primo turno, ma le sue liste superano la metà più uno delle preferenze. Se al ballottaggio quel candidato sindaco risulta poi sconfitto si ha la situazione della cosiddetta anatra zoppa, cioè di un sindaco in carica senza una maggioranza consiliare.

Il caso aquilano nello specifico era andato diversamente perché a Di Benedetto, candidato Pd, erano mancati 41 voti al primo turno per ottenere la maggioranza dei voti di lista, mentre era stato sconfitto dall’attuale sindaco Biondi al ballottaggio. È successo poi che alcuni rappresentanti del centrosinistra hanno chiesto il riconteggio dei voti sui quali doveva pronunciarsi il Tar che però ha rimandando tutto al 25 luglio in attesa che i risultati di 11 sezioni possano essere riesaminati.

L’amministrazione Biondi continua fiduciosa la sua azione di governo della città, sperando che non le capiti quello accaduto alla seconda città della Provincia dell’Aquila, Avezzano, dove c’era stata un’altra anatra zoppa, con tanto di sentenza del Tar. In quella circostanza però l’abile sindaco De Angelis s’era tolto di dosso la targhetta di civico con la quale s’era sponsorizzato in campagna elettorale, per abbracciare Udc e Lega dall’opposizione consiliare e di fatto ristabilire la parità dei seggi, continuando – anche se con diversi equilibrismi politici – la sua consiliatura con un’impronta politica netta di centrodestra.

A queste due crisi o paventate tali, si può aggiungere quella tutta politica vissuta – nella terza città per grandezza della Provincia dell’Aquila – dall’amministrazione Casini. Crisi almeno momentaneamente rientrata in attesa di vedere gli sviluppi dell’azione amministrativa. Per diverse ragioni dunque, sono periodi di instabilità per il Centro Abruzzo, come se un territorio ed un tessuto economico fragili come quelli che viviamo ne avessero realmente bisogno.

Savino Monterisi

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