Incendi, arrivano gli alpini. I volontari di nuovo sul fronte

E alla fine, finalmente, è arrivato l’esercito: questa mattina a Sulmona e Passo San Leonardo sono stati inviati una cinquantina di alpini del Nono Battaglione Vicenza. Militari specializzati negli interventi di Protezione civile, che hanno già operato a Rigopiano, ad Amatrice e durante l’emergenza neve.
Divisi in due gruppi, uno da venti unità che opererà su Sulmona e gli altri sul fronte di Pacentro-Passo San Leonardo, i militari dispongono di due mezzi per trasporto personale, cinque mezzi tattici per raggiungere le zone impervie e due camion ognuno attrezzato con serbatoi di 4mila litri d’acqua che servirà per rifornire i mezzi della Protezione civile o per spegnere direttamente le fiamme.
Ma soprattutto gli alpini si occuperanno, con pale e picconi, di tagliare il fuco sul fronte per evitare l’effetto brace, quello che da ieri stanno facendo cioè i volontari della frazioni, saliti anche questa mattina sin dalle 5,30 in alta quota a domare le fiamme.
Su ogni squadra che lavorerà sul campo, e che ha un’autonomia di viveri e sopravvivenza per 48 ore consecutive, c’è un comandante che conosce la zona: un elemento fondamentale per evitare, come fatto finora, di vagare inutilmente a valle senza riuscire ad avvicinarsi al fronte.
La densa cappa di fumo che incombe da stamattina sulla Valle Peligna e che rende l’aria irrespirabile, d’altronde, è il segno che l’incendio del Morrone non è ancora stato domato. Tutt’altro.
Le fiamme continuano ad bruciare la zona a monte e quella nei pressi del Casino Pantano sul versante di Sulmona, mentre minacciano i boschi sul versante di Pacentro dove la situazione attualmente sembra più critica.
Preoccupazione anche sul versante pescarese di Sant’Eufemia a Majella, dove il sindaco Francesco Crivelli ha emanato un’ordinanza che vieta l’accesso nella zona montana.
Sperando che questa volta si riesca a domare l’inferno.

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