Incidente Mottarone, Del Castello: “In Italia impianti più che sicuri”

L’incidente della funivia del Mottarone continua ad essere al centro dell’interesse dei media italiani a causa della sua drammaticità. Un fatto che non lascia indifferente l’Abruzzo che degli impianti a fune è costellato e rappresentano un importante indotto economico come per l’Alto Sagro, dove i comprensori di Pratello, Aremogna, Pizzalto e Valle Fura, richiamano ogni anno centinaia di migliaia di appassionati dello sci e non solo.

“L’incidente del Lago Maggiore – spiega Roberto Del Castello direttore degli impianti di risalita dell’Aremogna e membro del consiglio di amministrazione dell’Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) – ci lascia completamente basiti per via della rottura della fune traente che è una cosa che non è prevista o concepibile, come se in un aeroplano si rompesse un’ala. In Italia abbiamo un livello di sicurezza degli impianti di gran lunga superiore che all’estero, basti pensare che il freno d’emergenza esiste solo da noi. Ora per quanto riguarda l’incidente ci sarà da capire perché nonostante i due freni d’emergenza posti sopra ogni cabina, questi non siano entrati in funzione”.

Gli impianti di risalita oltre ad essere un business prevalentemente invernale, vengono sfruttati anche in estate e il timore ora è quello di una possibile psicosi in vista della bella stagione. Un fatto che potrebbe essere un’altra importante perdita per il comparto dopo la costretta chiusura invernale. Anche per questo i gestori degli impianti stanno rassicurando un sulla buona salute delle infrastrutture italiane proprio perché il disastro di Stresa appare un caso limite e inconcepibile perché non è concepita la rottura della fune. Come spiega ancora Del Castello, ogni anno la fune subisce una o due radiografie a seconda dell’utilizzo che ne verificano lo stato di salute, fatto che dimostra che i controlli sono puntuali e sistematici. “La funivia inoltre – aggiunge del Castello – è una tipologia di impianto completamente diverso da quelli in voga ora perché ormai viene impiegata soltanto per brevi tratti o percorsi particolarmente impegnativi, altrimenti si utilizzano le telecabine che non hanno questo tipo di problematiche”.

Sugli impianti di risalita si sta puntando molto e si sta continuando ad investire nel comprensorio sangrino, non ultima la proposta del sindaco di Roccaraso Francesco Di Donato di collegare il paese direttamente con l’Aremogna attraverso una nuova funivia, un’opera che potrebbe dare nuovo impulso allo sviluppo turistico del territorio.

4 Commenti su "Incidente Mottarone, Del Castello: “In Italia impianti più che sicuri”"

  1. La sensibilità di del castello si vede dalle parole spese per le vittime.

  2. “ci lascia completamente basiti per via della rottura della fune traente che è una cosa che non è prevista o concepibile, come se in un aeroplano si rompesse un’ala” ma intanto è successo!

  3. Meglio tacere | 26 Maggio 2021 at 11:06 | Rispondi

    Forse è bene tacere visto che è facile taroccare verbali di intervento e disattivare sistemi di sicurezza!

  4. bene,d’obbligo il silenzio…meglio,molto meglio:nessuna dichiarazione,purtroppo prevale vanagloria,presunzione,e sconsiderazione….i responsabili delle violazioni hanno nome e cognome,non e’ prevista la sicurezza,cosi come i controlli,tutti gli aventi ruolo sono come le tre scimmiette,non vedono,non sentono,non parlano,per esempio i finanziamenti pubblici sviluppo turistico impianti di risalita….smontati e rimontati, finanziati come nuovi,tanto nessuno controlla,basta la certificazione,quella che corrisponde ai criteri delle disposizioni,i ponti,meglio le infrastrutture reti mobilita/trasposrti ci dicono tutto,sui controlli,chi controlla chi,nessuno,o no?

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