La desertificazione del Centro Abruzzo

I dati analizzati qualche giorno fa dallo studioso Aldo Ronci e relativi al calo demografico di Sulmona negli ultimi anni, hanno suscitato grande apprensione e tanti commenti. La caduta della città capoluogo del Centro Abruzzo, d’altronde, preoccupa legittimamente, perché in termini assoluti rappresenta quasi la metà dell’emorragia registrata in un anno nel resto del territorio (616 residenti in meno nel 2020 rispetto al 2019 sui 1374 registrati nell’area peligno-sangrina) e perché Sulmona in passato è stata comunque il “rifugio” dello spopolamento delle montagne.

La città di Ovidio, tuttavia, e purtroppo, non è l’unico caso e neanche il più grave di un territorio che è inserito in una provincia, a sua volta in una regione e in un Paese, che ormai da tempo sono in caduta demografica, con percentuali che però, tanto a livello regionale, provinciale e territoriale, sono ben più alte della media nazionale.

Se nel 2020 l’Italia ha registrato, rispetto al 2019, un calo demografico dello 0,67%, l’Abruzzo dello 0,99% (perdendo 12929 residenti), la provincia dell’Aquila dell’1,36% (-4027), il Centro Abruzzo si è attestato su un calo del 2,08% (-1374 abitanti), la cui fetta più consistente, sia dal punto di vista percentuale (-2,29%) che assoluto (-1059 abitanti), è rappresentata dalla Valle Peligna-Alta Valle del Sagittario. Migliore è stata la tenuta dell’Alto Sangro che in un anno ha perso l’1,65% dei residenti (-269) e della Valle Subequana (-1,55% per 46 abitanti in meno), ma sono dati comunque più che doppi rispetto alla media italiana e più alti di quella regionale e provinciale.

Le aree interne, insomma, si stanno desertificando senza soluzione di continuità, anche perché la pessima performance del 2020, segue quella del 2019 che, rispetto al 2018, aveva evidenziato dati non meno pesanti: i 37 Comuni del Centro Abruzzo prima della pandemia avevano già perso in un anno l’1,4% dei residenti (939), rispetto allo 0,29% della media italiana, allo 0,51% di quella abruzzese e allo 0,83% di quella provinciale. Nel 2019, però, l’emorragia più forte si era avuta in Valle Subequana (-2,12% con 64 abitanti in meno), quindi in Alto Sangro (-1,56%, ovvero -269 abitanti) e infine in Valle Peligna-Alta Valle del Sagittario (-1,29% pari a 606 residenti in meno rispetto all’anno prima).

Al primo gennaio del 2021 siamo rimasti in Centro Abruzzo in 64646 abitanti, rispetto ai 66959 del 2018. Tra le tre città superiori ai 5mila abitanti, Sulmona è stata quella che ha sofferto di più perdendo il 2,64% nel 2020 e l’1,39% nel 2019, fino ad arrivare cioè agli “attuali” 22643 abitanti (i dati sono aggiornati allo scorso anno). A seguire la vicina Pratola Peligna scesa dell’1,6% nel 2020 a cui si aggiunge un negativo dell’1,1% del 2019: ad oggi si contano 7187 residenti, rispetto ai 7306 del 2018. Infine Castel di Sangro che pure sembrava tra le città in maggiore espansione: nel 2019 ha perso 75 abitanti rispetto all’anno prima (-1,11%) e nel 2020 un altro 1,56% (-104). Oggi conta 6533 abitanti.

La perfomance peggiore in termini percentuale l’ha avuta nel 2020 Cansano che con 21 abitanti in meno rispetto all’anno prima, ha avuto un’emorragia dell’8,67%, a cui seguiva quella del 2019 che era stata del 3,96%. Riduzioni pesanti della popolazione le hanno avute poi Opi (-5,06% nel 2020 con 20 abitanti persi), Pettorano sul Gizio (-4,27% con 60 residenti in meno) e Villalago (-4,14% pari a 22 abitanti persi).

L’unica mosca bianca è Barrea che sia nel 2019 che nel 2020 ha registrato un lieve aumento: +0,42% e +0,69%, passando dai 712 abitanti del 2018 agli attuali 720. Un aumento insignificante come valore assoluto, ma è l’unico centro ad avere il segno più negli ultimi due anni rilevati. Sono cresciuti nel 2020 (seppur si tratta di numeri relativi) anche: Cocullo, che con 5 abitanti in più ha incassato un +2,35%, recuperando i 4 persi nel 2019, Goriano Sicoli (+0,19%, con 1 residente in più), Prezza che guadagna 2 abitanti e uno 0,2% (ma nel 2019 ne aveva persi ben 32, ovvero il 3,36%), Rocca Pia (2 abitanti pari a un +1,1%) e Secinaro (+0,36% per 2 residenti in più).

Il resto sono tutti in negativo, con qualche triste barriera psicologica abbattuta: Introdacqua che scende sotto i 2mila abitanti (1981), Corfinio che va sotto i mille (984) e Sulmona che dice addio ai 23mila.

I numeri dicono che non si tratta solo di invecchiamento della popolazione come nel resto d’Italia, o almeno non solo: perché dalle aree interne vanno via anche e soprattutto i giovani e gli adulti in età produttiva e, dicono sempre i numeri, soprattutto, che occorrono politiche di investimento (lavoro, infrastrutture, prospettive per il futuro) per poter invertire una tendenza devastante. E questo è compito della politica.

14 Commenti su "La desertificazione del Centro Abruzzo"

  1. Mi chiamo Antonio | 16 Gennaio 2022 at 07:05 | Rispondi

    … meno male che anche questo giornale comincia a scrivere : “ … che occorrono politiche di investimento per favorire il lavoro, migliorare le infrastrutture…”
    Ma non basterebbe, se non cambiano “ le cocce delle cococce”, se ne sono andati via quasi tutti ma quel che più preoccupa che non verrà più nessuno, qui in Valle l’aria è pesante, quasi irrespirabile…non ci sono più le condizioni politiche/sindacali per attrarre futuri investitori.
    Decine di anni di taglieggiamenti, ricatti, contestazioni, scioperi e manifestazioni appoggiate e orchestrate sempre dai soliti personaggi, hanno distrutto il tessuto sociale e democratico del lavoro quale motore di crescita.
    Poi leggi i programmi politici e tutto diventa più chiaro: diventeremo come le riserve indiane, vicino ai fuochi racconteremo a turisti incuriositi i bei tempi andati, di quando eravamo tra le genti più forti d’Italia, dei natali ad Ovidio, delle tradizioni perdute… e chiedendogli se gli è piaciuto il giretto sul trenino tra i monti.
    Camperemo di sussidi e elemosine di Stato… e molti giovani e non andranno via per sempre, l’aria si sta facendo pesante e irrespirabile anche per loro.

  2. Lo spopolamento ha diverse cause, la principale delle quali è sicuramente la scarsità del lavoro. Il nostro comprensorio ha beneficiato nei decenni scorsi di uno sviluppo economico in gran parte distorto. Il lavoro ci è piovuto addosso perché portato da industrie venute da fuori o da grandi opere ( lavori di bonifica, autostrada). Una volta terminate le grandi opere e dopo che si è chiuso il rubinetto dei generosi aiuti di Stato, le industrie “esogene”, in un mercato globalizzato, non ci pensano due volte a delocalizzare la produzione in Paesi dove trovano condizioni più favorevoli (meno tasse, salari più bassi, minore sindacalizzazione della classe lavoratrice). Restano solo quelle attività che possono sfruttare le risorse naturali ad un costo bassissimo (acque minerali). La grande distribuzione e ora il poderoso sviluppo del commercio on line stanno distruggendo quello che rimaneva del commercio locale, drenando dal nostro territorio risorse che saranno investite altrove. Del resto, tranne poche eccezioni, non abbiamo mai avuto in loco una classe imprenditoriale disposta a rischiare in proprio e con idee innovative. Ma questo, naturalmente, non è tutto. La continua spoliazione di enti ed uffici pubblici ha contribuito ad impoverire il nostro tessuto economico e sociale. E invece di reagire cosa facciamo? Ce la prendiamo sempre con qualcuno : il “Governo ladro”, la “Regione matrigna”, gli “amministratori comunali incapaci”, dimenticando fin troppo comodamente che i rappresentanti nelle istituzioni li abbiamo eletti noi. E ancora : se c’è una lotta da fare la deve fare sempre qualcun altro. La Snam? E’ una questione che riguarda gli ambientalisti. L’ospedale? Riguarda gli operatori sanitari. Il tribunale? E’ un problema degli avvocati. Dove pensiamo di andare fino a quando rimarremo prigionieri di questa mentalità? Un uomo vissuto 2.500 anni fa, Confucio, aveva già indicato la strada : “invece che imprecare contro il buio è meglio accendere una candela”. Abbiamo una ricchezza che nessun essere umano potrà mai rubare ( o delocalizzare) a noi e alle future generazioni : la grande qualità ambientale del nostro territorio. Sta a noi custodirla e valorizzarla perché è su questo “tesoro naturale” , e forse solo su questo, che possiamo costruire una prospettiva di risalita dalla china (turismo non invasivo, agricoltura di qualità). Ma se anche questa ricchezza, regalataci dalla natura ( o da Dio per chi è credente) ce la lasciamo portar via da industrie inquinanti e fortemente impattanti, senza muovere un dito, beh allora non abbiamo più chances.

  3. Se pensate di rivitalizzare Sulmona solo con il turismo siete degli illusi.

    • Alternative? E non mi rispondere che servono risorse pubbliche o interventi dal cielo. Iniziamo a ragionare nella prospettiva che tribunale e ospedale salteranno. Altrimenti sì che siamo degli illusi.

      • Mezzaluna interna | 17 Gennaio 2022 at 07:29 | Rispondi

        Mario S ok, bene, escluso l’intervento pubblico, l’alternativa sono gli investimenti privati, quindi secondo lei, dovremmo affidare tribunale e ospedale a quest’ultimi?

        • Mezzaluna, perdonami ma non ho capito cosa vuoi dire.
          Chiedevo a John, se non il turismo, quale settore può fare da traino?
          Di certo non settori pubblici, visto che ce li stanno togliendo ed é quindi impensabile che addirittura si amplino.
          L’investitore privato deve avere una ragione per investire qui e non in centinaia di altre zone con condizioni migliori in termini di qualificazione della manodopera o di costo del lavoro.
          Ma non sto dicendo niente di nuovo. É quello che succede da 30 anni.

          • Mezzaluna interna | 17 Gennaio 2022 at 13:34 |

            Mario S, io dico soltanto che in zone con poche risorse ambientali e difficili condizioni per investire, lo stato può e deve intervenire per favorirle e non continuando a togliere chiudendo ospedale e tribunale

  4. Un lume di speranza | 16 Gennaio 2022 at 21:13 | Rispondi

    E bravo ” un cittadino “..mi dai prova ,che qui in valle ,ancora. Qualche residuo di homo sapients .ci sia rimasto,ecco sulla riga di questo cittadino doc ,il sindaco…gli amministratori..i dirigenti ,gli impiegati tutti..si facciano un bell’ esame di coscienza e producano azioni forti ,mirate in risposta a quanto richiesto da cittadino ancora capace di scrivere in ottimo italiano e attento a cio che sta accadendo inesorabilmente…

  5. Che bello avere la botte piena e la moglie ‘mbriaca.
    Non aver pensieri di arrivare a fine mese, di non riuscire a pagare l’affitto o un rateo di un prestito… anzi proprio non poterlo manco chiedere un prestito avendo solo lavori precari e sottopagati.
    Che bello essere nati con la famosa camicia addosso, e non con una ma con dieci “candele accese “.
    Ma che chiedete aiuti e sussidi o imprecate se manca il lavoro, accendetela ‘sta candela!
    In fondo, poi, è così semplice
    O No?

  6. La situazione economica è di conseguenza anche sociale e su tutto l Abruzzo terra da mille risorse.la più importante e però l ignoranza e presunzione in primis da tutti gli enti che fungono da padre e poi da i cittadini.ci sono esempi di altre regioni che semplicemente con onestà e idee che vanno a buon fine in tempi ultra rapidi riescono a trarre frutti sotto tutti i punti di vista con territori di gran lunga inferiori a questa regione di ignoranti.

  7. Sulmona è morta già da anni, il corso di Sulmona pieno zeppo di negozi è morto neanche più le mutande non si vendono più, ormai ci sono solo bar, droga, qualche negozietto ancora rimasto vivo per guadagnare qualche spicciolo. Non avete capito che il turismo non porta i soldi non porta niente, pensare che davanti la statua di Ovidio si consumi il panino con la mortadella beh…. Solo i cucucciari lo permettono.. andate a Firenze e provate a mangiare sotto il David vi fanno un c….. è la multa.

    • Sinte a esse...gira invece... | 19 Gennaio 2022 at 22:18 | Rispondi

      Ma quante minchiate spari!! proprio sotto il David io ed altre 8 persone tutte di Sulmona ci siamo scofanati 2 paninazzi e relative birre acquistate dall’Antico Vinaio ( se non sai dovè è in via dei neri) senza multa e come noi era pieno …quindi meno fregnacce sparate è meglio è…

  8. Sulmonamoremio | 19 Gennaio 2022 at 18:20 | Rispondi

    Con tutto il rispetto, ma le chiacchiere ormai stanno a zero. Prima che questo territorio esali l’ultimo respiro e’tempo che le popolazioni di Sulmona e di tutto il centro abruzzo con i sindaci in testa si sollevino e facciano sentire la propria voce con azioni dimostrative democratiche, ma convinte ed incisive, anche e soprattutto sotto i palazzi del potere. Bisogna accendere i riflettori su un territorio vergognosamente boicottato da una politica pericolosa che ha solo remato contro. Che senso ha più andare a votare, per continuare a farci prendere per il culo? Adesso basta.
    I sindaci dovrebbero incatenarsi a turno sotto Montecitorio per come la vedo io..

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