Laboratorio Corpografie, il gran finale

L’ultimo weekend di Corpografie 2018, l’unico Festival di Danza Contemporanea a Pescara, è stato caratterizzato da una vivace e ricca kermesse di spettacoli e proposte innovative.
Venerdì 14 settembre il Festival ha ospitato la Compagnia spagnola Enclave Danza che ha presentato lo spettacolo Tres Mujeres. Un progetto artistico ideato e coreografato da tre donne di diversa nazionalità, cultura ed identità che provano a mettersi in gioco attraverso il ritmo, l’incontro e la gestualità, superando i clichés al femminile troppo desueti nel teatro danza contemporaneo. L’azione ed il gesto danzato delle tre protagoniste portano in superficie, invece e senza troppi sentimentalismi, il reale e spesso controverso stato che domina l’universo femminile.
Per questa occasione il laboratorio di Dansomanie ha elaborato due differenti punti di vista di Simonetta D’Intino e Maristella Mezzapesa. (Foto di scena Luciano Onza).

TRES MUJERES

Tre donne, una stanza, l’incontro e da questo tutto ciò che ne scaturisce: l’esplorazione dell’altro, la conoscenza, la confidenza, l’unione dei corpi, il ritmo e la danza.
L’incontro si manifesta come la possibilità di riconoscersi nell’altro per prima arrivare ad una piena consapevolezza del proprio io.
“Il cammino più breve da se stesso a se stesso è l’altro” -Paul Ricoeur- (Simonetta D’Intino)

Cristina Masson, Daniela Merlo,Trinidad Jiménez (Flauto) . 3Mujeres. 3Culture. 3Storie. 3incontri. Un momento in cui scivolano tre identità che si incrociano in una fotografia delle più imprevedibili sfumature del quotidiano.
In uno scenario multiculturale, sullo sfondo di un bar decadente, rappresentano fedelmente i caratteri delle donne quali sono, voce e corpo.
Rappresentano una resa della realtà precisa, curata nei particolari e ben definiti nello spazio, immobile, incantato, immerso quasi in una magica sospensione.
Un’esperienza, dinamica e vera, alla ricerca del ‘contatto culturale’ che, a stretta vicinanza fa riscoprire estremamente affini.
Si potrebbe allora dire, ancora: 3Conoscenze, 3Rapporti, 3Legami, 3Amicizie. (Maristella Mezzapesa)

Gran finale per l’ultima serata di Corpografie 2018, andata in scena domenica 16 settembre con uno spazio dedicato ai giovani, Campus Gran galà di giovani coreografi italiani. Idee nuove, soluzioni drammaturgiche inedite, semplicità e tanta danza fresca, vivace ed autentica sono stati i veri protagonisti tra i danzatori ed i coreografi ospiti. In ordine di apparizione si è assistito al tratto nevrotico del mito di Persefone affrontato da Michela Tartaglia, seguita da un solido ed affiatato duo di In te di e con Stefania Bucci e Andrea Di Matteo. Ci ha travolti verso una danza vorticosa e tarantolata il Re-Body di Iole La Sala, mentre Manolo Perazzi ha ipnotizzato con il suo Fermo Immagine grazie alla singolarità del suo movimento assorbito da uno spazio cosmico. Ha chiuso la serata The House, con Antonio Taurino, Lorena Ceraso, Beatrice D’Amelio e Andrea Di Matteo con una pièce che rivede e ripensa gli ambienti intimi e quotidiani in un dialogo danzato tra interno ed esterno.
Il laboratorio di Dansomanie ci restituisce l’insieme delle suggestioni e sensazioni con i seguenti scritti delle entusiaste spettatrici: Giulia Leone, Ilaria Silvani, Simonetta D’intino e Maristella Mezzapesa. (Foto di scena Luciano Onza).

…fu subito vista amata e rapita.
Si poteva vedere le sue membra afflosciarsi, le ossa piegarsi, le unghie perdere consistenza; per prime si liquefecero le parti più sottili del corpo, i capelli azzurri, le dita, le gambe e i piedi: per le membra sottili è rapida la transizione al liquido; dopo, le spalle, la schiena e i fianchi, il petto se ne vanno svanendo in esili rivoli; infine l’acqua prese il posto del sangue nelle vene disfatte, e non restò più nulla che si potesse afferrare.
(Ovidio, Metamorfosi)
Michela Tartaglia propone una interessante e ricercata rilettura del mito di Persefone in chiave psicologica, associando la trasformazione della fanciulla da una parte allo sdoppiamento di sé che si sperimenta nella schizofrenia e dall’altra a quel cambiamento radicale che intercorre tra l’essere bimba e l’essere donna, cambiamento a volte drammatico e traumatico. Tutto muta sulla scena davanti agli occhi degli spettatori, la danza si trasforma, l’abito bianco viene dismesso, il ritmo gioioso e giocoso lascia il posto all’ossessione e alla gravità. (Giulia Leone)

IN TE

Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così
(Italo Calvino, Il barone rampante)
Semplice, pulita, schietta, autentica la relazione tra due corpi, due individui, due personalità che viene proposta da Stefania Bucci e Andrea Di Matteo. Interazione a tratti divertita e divertente, priva di fronzoli e affettazione, una relazione nella quale ciascuno dei due trova e costruisce se stesso con l’altro e attraverso l’altro senza che si scada in una banale e completa identificazione.
Una ricerca puntuale, resa attraverso una danza bella e interessante, sostenuta da una scelta musicale coinvolgente e tutt’altro che banale. (Giulia Leone)

RE-BODY

Sprigionare le proprie emozioni attraverso la purezza di un corpo, privo di problemi, pensieri o pregiudizi, ma con la disperata esigenza di ricordare il valore di sé. Scoprire i propri limiti. Esplorare lo spazio entrando in un mondo parallelo dove l’unico valore siamo noi.

FERMO IMMAGINE

Il corpo ha un ruolo predominante in quella che è l’esperienza della guerra. “Il corpo combatte, è utilizzato e disciplinato dall’esercito, prova dolore, soffre, può essere ferito o ucciso.”
FERMO IMMAGINE 1:
Il corpo fluttua quasi esanime, come perso in un liquido.
FERMO IMMAGINE 2:
Il corpo scappa, cerca di evitare i colpi che gli arrivano da lontano.
FERMO IMMAGINE 3:
Il corpo cammina in equilibrio, quasi sospeso, a ricercare un terreno sicuro.
Il corpo cerca di fuggire dalla guerra ma ne rimane inevitabilmente coinvolto, poiché qualsiasi esperienza dell’individuo è prima di tutto corporea. Tutto passa attraverso il corpo, persino la guerra. (Simonetta D’Intino)

THE HOUSE

Attraverso un gioco per ritrovarsi, ‘The House’ la si può considerare la  “DANZA DELLA FAMIGLIA”. Una famiglia in movimento tra crescita e cambiamento.
E’ un mettersi nei panni di un genitore, un figlio o un fratello.
Si portano in scena relazioni familiari dinamiche perché soggette a continui cambiamenti: un bambino cresce, un adulto diventa anziano, un figlio va a vivere fuori casa; tutto ciò in un tempo scandito da eventi critici che ne caratterizzano lo sviluppo, eventi a cui ciascun membro attribuisce un significato e un proprio vissuto emotivo. Un tempo e un luogo che si trasformano, si adattano e ristrutturano continuamente.
Ci viene offerta la possibilità di essere trasportati in un ciclo di vita/danza caratterizzato da aspettative, esperienze individuali e storie familiari attraverso un processo di costruzione che vede in scena la formazione della coppia, della famiglia con bambini e infine dell’adolescente.
Si assiste al fenomeno di quattro corpi che si comprendono, cooperano e co-costruiscono insieme alla scoperta della propria identità.
Nella metafora di Siddharta, Hermann Hesse descrive l’età adolescenziale come fosse una traversata di un grande fiume impetuoso. L’adolescenza è dunque anche un’occasione per provare l’abilità al passaggio, la capacità di affrontare i mutamenti, di strutturare la propria identità personale, governando la tensione tra i poli della rottura e delle continuità.
In uno spettacolo, un cammino tra molte incertezze, come una casa in costruzione; una crescita toccabile, tangibile, efficace. Dapprima è un senso di continuità interiore che è dato dalla percezione di potersi fidare di sé e dell’altro, successivamente diventa fiducia nella propria capacità di autonomia e  l’identità si configura come capacità di assumere ruoli, di immaginarli anche attraverso il gioco, percependosi, soprattutto, attraverso la sua capacità di iniziativa e relazione con le attese esterne. Riuscendo finalmente a “collocarsi”.

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