Legge elettorale. E’ un terremoto politico.

E’ un vero terremoto politico quello che si è appena verificato nella commissione Affari Costituzionali della Camera che sta vagliando la nuova legge elettorale. Uno stravolgimento che porta il nome del deputato Alan Ferrari, democratico, di Pavia. Sua la firma sull’emendamento che riduce i collegi, per fare in modo che mai un candidato che faccia primo nel confronto diretto vada in soprannumero rispetto ai seggi spettanti al suo partito e quindi perda il seggio faticosamente conquistato. Non si poteva riscrivere la lista dei collegi Comune per Comune. Il già fragile accordo rischiava di essere rimesso in discussione. E quindi via al “riciclo” di qualcosa che esiste già. Il deputato di Pavia propone, e la commissione approva di resuscitare i Collegi che si usavano per eleggere il Senato nel periodo 1994 – 2001, con il Mattarellum. Per la Camera di utilizzano quelli integralmente, per il Senato vengono accoppiati.

Lo stravolgimento è non da poco. Alla Camera, Sulmona, inizialmente con L’Aquila, finisce con la Val Pescara, Chieti e Francavilla, portandosi dietro però tutti i comuni della Valle Peligna, fino a Scanno e a Roccapia. Il buco lasciato al collegio del Capoluogo viene riempito con Avezzano e con l’Alto Sangro, da Rivisondoli in giù. Pescara e Teramo sono sole, mentre insieme stanno Lanciano e Vasto. Ma il bello viene al Senato. Vengono accoppiati i collegi Abruzzo 2 e 3, cioè Pescara e Teramo e Abruzzo 1, 4 e 5, cioè L’Aquila-Avezzano, Sulmona-Chieti e Lanciano Vasto. Con un collegio – mostro che va da Casalbordino a Montereale e da Carsoli a Francavilla. Praticamente tutto l’Abruzzo.

Un terremoto politico perchè nessuno o quasi è pronto ad una campagna elettorale con questi riferimenti territoriali, eterogenei e immensi, che mettono giocoforza insieme, interessi territoriali, priorità e “codici comunicativi” diversi. Nel 2001, l’ultima volta che furono utilizzati, solo per il Senato, il risultato premiò il centro-destra a L’Aquila Avezzano, Sulmona – Chieti, Pescara e Teramo ed il centro -sinistra a  Lanciano-Vasto , che però recuperò con il proporzionale eleggendo i migliori perdenti a L’Aquila – Avezzano (poi sostituito dopo le dimissioni dal candidato di Sulmona – Chieti) e a Pescara.

C’è ancora spazio perché questo quadro si modifichi ulteriormente, almeno in teoria. Il testo, varato dalla Commissione, approderà domani nell’aula di Montecitorio ed in quel passaggio sarà possibile presentare ed approvare emendamenti. Una volta ricevuto l’ok dal plenum, il testo passerà al Senato, dove ripartirà il lavoro della Commissione Affari Costituzionali, con l’esame di possibili proposte di modifica. Poi il testo andrà nell’aula di Palazzo Madama. Ma c’è da scommettere che visto l’accordo blindato a quattro tra PD, Forza Italia, Lega e M5S, intervenire sul testo non sarà facile. Sebbene il racconto di questi giorni ci abbia raccontato chiaramente che nulla è da dare per scontato.

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