L’ultimo tassinaro

A visualizzare la mappa su Google, il servizio taxi a Sulmona dovrebbe essere sotto al ponte di via Fiume, in mezzo alle campagne. E magari stesse almeno lì. Perché in realtà nella città che gioca a fare l’accoglienza turistica il servizio di trasporto, pubblico o privato che sia, è quasi inesistente.

Ad oggi, e da due anni a questa parte, è rimasto in città un unico tassista, che il servizio lo svolge a chiamata quando può e quando c’è. “Non di notte – spiega Nicola, l’ultimo tassinaro – perché anche io ho una vita privata e non posso fare servizio h24. Inoltre mi capita spesso di dover andare fuori per motivi familiari. Faccio quel che posso, il mercato è quel che è, d’altronde, anche se obiettivamente servirebbe almeno un altro tassista”.

E che con i taxi sono spariti anche gli stalli: alla stazione (che dovrebbe essere ripristinato quando finiranno gli eterni lavori), in piazza XX settembre, in piazza del Carmine, in piazza Tresca. Niente più. Neanche l’idea di una città turistica o quanto meno di una città. “L’unica palina rimasta – spiega Nicola – è quella all’ospedale, che tra l’altro è sempre occupata da auto private. Io non la uso più, mi servo solo del telefono”.

E d’altronde a Sulmona un regolamento vero e proprio non esiste e anche il tariffario, indicato dal portale italiano dei taxi, è del tutto inattendibile: 3 euro lo scatto iniziale, 80 centesimi a chilometro dentro la città (1,50 extraurbani), 5 euro il notturno (che però non esiste), 2 euro il festivo, 18 euro un’ora di attesa e 50 centesimi il supplemento passeggeri. “In realtà pratico solo tariffe fisse – taglia corto l’ultimo dei tassinari -: 10 euro in città, 20 euro per andare a Pratola”. Dove in realtà c’è la vera richiesta da parte dei turisti che devono raggiungere il casello autostradale per salire sull’autobus che li porta in aeroporto.

Sì, perché il disagio maggiore ce l’ha proprio l’utenza internazionale, che quando va bene viene accompagnata dai pazienti gestori delle strutture ricettive, spesso nel cuore della notte. Gli autobus di Prontobus diretti a Fiumicino e Ciampino ad esempio partono alle 2,05 e alle 4,50 (oltre alle corse diurne) e a quell’ora, neanche prenotando con anticipo, nessuno è disponibile ad accompagnarli. Niente taxi, figurarsi un Uber. Tanto meno gli autobus che, d’altronde, è un miracolo se passano anche dentro Sulmona di giorno.

“E’ un problema serio per una città che vuole dirsi turistica – ammette l’assessore ai Trasporti, Attilio D’Andrea – farò una ricognizione sugli Ncc (noleggio con conducente) per capire chi davvero opera a Sulmona e per cercare di risolvere questo scompenso nei servizi. Per quanto riguarda i collegamenti pubblici, d’altronde, abbiamo scritto a Tua più di due mesi fa per avere un incontro e definire i collegamenti con Roma, ma non ci hanno neanche risposto”.

7 Commenti su "L’ultimo tassinaro"

  1. Città turistica? Ma andò? Uno schifo totale. L’altro giorno vedevo turisti stranieri fare lo slalom sui marciapiedi del viale stazione tra rami caduti, erbacce tipo savana di privati e non, auto parcheggiate sui marciapiedi. Ma di che parliamo? Ma queste cose i nostri amministratori le vedono???

  2. Città turistica? Domenica pomeriggio 12 giugno,con il corso pieno di turisti, volevo vedere all’Annunziata la mostra di fotografie inaugurata il giorno precedente, ma il palazzo era chiuso..in estate chiusura alle 18 e 30…

  3. Scusate, ma il comune perché non rilascia nuove licenza per il servizio taxi?

  4. Mai così in basso. Una città svuotata nell’anima da amministratori incapaci, guidati da un incapace.

  5. Ai limiti del ridicolo, regredire in questa maniera non è da tutti. Si torna negli anni ’50… complimenti…

  6. dite a nicola che non si facesse le tazze, i clienti americani ce lo raccontano, inseguiti dalla polizia per la via di pettorano… incredibile figura di merda, abbandonati a pettorano, per fortuna che a sulmona ce gente che i turisti li prende per mano e li va a salvare….

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