Mancano le competenze, il Comune resta senza giardinieri

Sull’albo istituito dal Comune qualche mese fa non c’è neanche un iscritto e, a dire il vero, dopo le elezioni se ne sono visti pochi in giro anche di “non autorizzati”: Sulmona, tuttavia, dovrà pensare a rimettere in moto il volontariato o, comunque, a prevedere in bilancio una spesa per esternalizzare il servizio. Che dopo l’inverno c’è la primavera e la natura che fiorisce, anche dove non dovrebbe.

Fatto è che i giardinieri che erano stati previsti in pianta organica a palazzo San Francesco non ci sono, né, per il momento, arriveranno. Il bando per l’assunzione di due addetti alla manutenzione del verde non ha avuto infatti esito positivo: sia nella procedura di mobilità, sia in quella del ricorso al Centro per l’impiego.

In realtà le domande per questo ruolo, un contratto a tempo indeterminato, seppur parziale, nella pubblica amministrazione, sono state sei, ma nessuno di loro aveva le carte in regola per essere assunto.

Il primo avviso fatto dal Comune era infatti inadeguato, seppur più abbordabile: la ricerca di due persone con inquadramento in categoria A per 25 ore settimanali, si è dovuto trasformarlo in un part-time da 22 ore di categoria B. Ovvero con conoscenze specialistiche e attestato di formazione professionale riconosciuto, a dimostrazione che anche per tagliare l’erba ci vogliono le competenze e non basta un trinciatutto che spesso trincia anche plastica e rifiuti nelle “potature”.

E meno male, visti anche i danni prodotti negli anni ad esempio dalle capitozzature fatte agli alberi da ditte esterne.

Fatto è che il Comune ha dovuto prendere atto che nella graduatoria degli aspiranti giardinieri, non c’era nessun giardiniere. Capitolo chiuso, per il momento, in attesa di un nuovo bando e chissà, magari, di qualche corso di formazione che riesca per una volta ad incrociare (anticipandola) la domanda con l’offerta. In un territorio che ha il più alto indice di disoccupazione in regione e il verde pubblico che spesso diventa foresta pubblica, sarebbe un’indispensabile “semina” per raccogliere frutti oltre alle erbacce.

6 Commenti su "Mancano le competenze, il Comune resta senza giardinieri"

  1. … ma per la pubblica amministrazione imparare dai propri errori proprio NO, eh?
    Il Comune di Sulmona in passato linha avuto dei “ giardinieri “… peccato che si sono fatti tutti esentare per malattie e acciacchi vari… in Italia un certificato medico per emicrania con giramenti di testa e sbandamenti o attacchi di dolori “ sciatici” non si nega mai a nessuno…
    E allora non è una questione di competenze, che quelle si acquisiscono con “ l’esperienza”, come cantava anche De André, e non con il “ pezzo di carta “ che spesso la certificazione della qualifica è solo scritta sulla carta… tant’è vero che le aziende per assumere mettono come requisito del curriculum una esperienza minima di due anni svolti nella mansione.
    E allora, considerato che non si trovano “ Volontari”, né tra i vinti né tra i vincitori… e che in verità quelli che in passato l’hanno fatto sono stati criticati, attaccati e sbertucciati…, che i percettori di Reddito di Cittadinanza sono tutti latitanti e non possono essere disturbati…, non resta che appaltare i lavori con gara pubblica a una ditta esterna, il Comune avrà pure nella pianta organica figure di sorveglianza, tipo Vigili Urbani, e Tecnici con ” Competenze” per verifica, controllo e certificazione di regolare esecuzione dei lavori…
    O mancano anche queste?

  2. Sicuramente è più produttivo ed economico appaltare il servizio ad imprese esterne, piu che assumere altre persone, futuri imboscati.
    I percettori di reddito, spero li utilizzino in attività in cui non c’è bisogno di particolari competenze: pulire i marciapiedi dalle foglie ed eventualmente dalla neve nel periodo invernale.

  3. I percettoeo di rdc? Dove sono?

  4. E di un bel gregge di pecore itinerante che ve ne pare?

  5. Per il mancato senso di onestà che caratterizza l’italiano medio non resta che esternalizzare il sevizio.
    Ed utilizzare i PRC per supportare tali servizi (ad esempio togliere la neve dai marciapiedi oppure fare attraversare i ragazzi che accedono ed escono dalla scuola ecc)

  6. Chi percepisce il reddito di cittadinanza dovrebbe innanzitutto prestare tempo-lavoro per la Comunità, con commisurata retribuzione, altrimenti questa misura rischia di essere davvero inutile.

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