Metamorfosi Campo 78, da luogo di prigionia a baita. Casciani: “Aberrante. Scriverò a Franceschini”

Un tempo, durante i due conflitti mondiali, era un luogo di segregazione, di prigionia. Un’area a pochi chilometri dalla Linea Gustav, che era il confine tra vita e morte, con strutture che dovevano rinchiudere il nemico dall’altra parte del fronte, e non accoglierlo. Oggi Campo 78, invece, si presenta con fabbricati quasi da villaggio turistico, con infissi che ricordano le baite di montagna. Il tutto con i lavori di recupero del luogo che volgono praticamente al termine.

Un vero pugno nell’occhio dei visitatori, ed anche uno schiaffo ben assestato alla storia e alle sofferenze che la guerra comporta. Anche perché, detto francamente, Campo 78 ricorda tutto meno che una prigione per i soldati nemici.

“Sono esterrefatto. Questo è un appalto di progettazione che fa capo alla precedente amministrazione. Una situazione che ho quindi ereditato – commenta a IlGerme il vicesindaco Franco Casciani – Non colpevolizzo né l’impresa che ha operato, né tantomeno il direttore dei lavori. Questo è il frutto degli obblighi e delle prescrizioni dati dalla Soprintendenza che è fortemente criticabile, sia da istituzione e sia da libero cittadino”.

“Non ho messo becco sulle progettazioni di chi mi ha anticipato nel ruolo di assessore – prosegue Casciani – Le scelte operate dalla Soprintendenza per il recupero di Campo 78 non rispettano il suo valore storico. Sicuramente la ristrutturazione è valida sotto ogni punto di vista, ma così il luogo viene snaturato. Ho ascoltato diverse critiche sugli infissi e i materiali utilizzati. Tutto ciò è aberrante e ho già comunicato al sindaco la mia insoddisfazione. Sono pronto anche a scrivere a Dario Franceschini. Mi dispiace molto perché su Campo 78 ho investito molto negli anni”.

21 Commenti su "Metamorfosi Campo 78, da luogo di prigionia a baita. Casciani: “Aberrante. Scriverò a Franceschini”"

  1. Luigi Gagliardi | 10 Giugno 2022 at 18:12 | Rispondi

    Vabbè basterà lasciarlo chiuso per anni e la natura ed i vandali lo riporteranno allo stato di campo di concentramento, tempo al tempo! 😂

  2. Sbaglierò, ma credo che sia stato tutto studiato per snaturare i luoghi e renderli definitivamente scollegati al vissuto passato, così da eliminarne l’importanza e il legame storico e perderne definitamente il valore e la memoria storica del luogo.
    Sarei curioso di sapere chi sono e di dove sono questi validi e zelanti tecnici della Soprintendenza.
    Ma anche che se ne venga a sapere il fattaccio ad opera compiuta è altrettanto aberrante.
    Un’altra memoria locale in via d’annientamento in un disegno sempre più chiaro… ma forse mi sbaglierò, è forse la trasformazione in baite è solo l’inizio di una futura trasformazione in un’area camperistica da sogno e chissà cosa ne diranno i nipoti dei prigionieri e chissà se non ne saranno “schifati del tutto” e si vergogneranno al posto nostro, mentre altri ne godranno del “disfatto” successo!

  3. Nessuno fino ad ora si è interessato di vedere progetti o i lavori durante la ristrutturazione. Si aspetta che l’opera sia terminata per accorgersi…

  4. B & B Campo 78 che ne dite?

  5. Hanno utilizzatoil bonus 110%….

  6. VOMITEVOLE

  7. Questo è il risultato della “politica del fare” che guarda al numero degli appalti e non alla loro qualità, figlia della fretta delle elezioni imminenti e non di una programmazione seria basata su competenze e visione d’insieme coscienziosa. Cosa ci si aspettava dal recupero di una sola “baracca” in un complesso composto da una trentina di edifici!!?? Questa è sola la prima, anzi la seconda, di frettolose opere pubbliche che ci sono state lasciate in eredità!

  8. gaetano de marinis | 10 Giugno 2022 at 21:28 | Rispondi

    Abbiamo i politici che ci meritiamo. Votiamo cialtroni e cialtroni siano. La civiltà italica è solo un argomento da discussione al bar, i fatti sono questi.

  9. Antonio D’Annunzio | 10 Giugno 2022 at 21:48 | Rispondi

    Nell’interno avranno montato l’idromassaggio ?

  10. Politica dei fatti | 11 Giugno 2022 at 07:36 | Rispondi

    Vorrei sapere le attività che intende avviare l’assessore per risolvere la questione posta. In politica I FATTI sono importanti

  11. Mi chiamo Antonio | 11 Giugno 2022 at 08:16 | Rispondi

    … ma in fondo erano solo baracche abbandonate da anni all’incuria e al degrado… e vista la vicinanza con l’Abbazia Celestiniana di Santo Spirito al Morrone risalente alla metà del XIII secolo (consacrata nel 1267-68) dell’Eremo di Celestino V e del Tempio di Ercole Quirino, che attualmente ospita la sede operativa del Parco Nazionale della Maiella ed è sede di uffici distaccati della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, nonché l’Abbazia stessa è un museo visitabile, – la chiesa al suo interno “ custodisce un notevole coro in legno anch’esso di epoca barocca, di autore sconosciuto mentre, a sinistra del presbiterio, vi è la cappella dedicata ad una nobile e potente famiglia abruzzese, la cappella Caldora, sotto una delle cui arcate vi è il sarcofago di Restaino Caldora, opera di Gualtiero d’Alemagna A.D. 1412 “ – perché non riutilizzare alcune strutture del campo di prigionia per accoglienza turistica?
    Lasciando come testimonianze più significative quelle con dei graffiti sui muri, vergati dai soldati Austro-Ungarici e alleati dal primo al secondo conflitto mondiale.
    Dove sarebbe lo scandalo?
    Vi sono a Sulmona monumenti storici più importanti dell’abbazia Celestiniana, del tempio di Ercole Quirino e dell’Eremo di Celestino V ?
    Forse scandaloso sarebbe ristrutturale con soldi pubblici per poi riabbandonarle all’oblio per altri decenni, in quanto pochissimo attraenti per i visitatori, e magari ricordarsene un paio di volte all’anno in occasione di anniversari e ricorrenze.

    • All’incuria e al degrado era anche l’Abbazia e non mi sembra sia stata “stravolta” nella sua vetustà? Forse le celle degli ex detenuti, possono essere riadattate in parte alle cellette degli ex monaci e proporle come luogo di meditazione esperenziale, in un percorso di recupero e rifugio della persona e dell’anima e inserirlo negli itinerari religiosi della penisola, come anche inserirli in cammini e veri pellegrinaggi, unendo il sacro al profano, lasciando visitare i tuguri delle ex celle dai parenti degli ex-reclusi nel contesto del percorso di recupero identitario nella fede del Signore.
      Poi visto che ci siamo, di celle ve ne sono tante e perché non sfruttarle come albergo diffuso quale perfetta basa di partenza per le escursioni nel Parco della Maiella e per venirle incontro con i suoi desiderata… una bella funicolare con base di partenza nel vetusto quanto da lei “vituperato” Campo 78 con arrivo direttamente sulla base del “vecchio” tempio romano con annessa area ristoro sui gradoni, tutti serviti da ombrelloni e ventilatori con getto rinfrescante, ovviamente niente cestini avendo l’amplio declivio della montagna “naturalmente” adatta allo scopo. Per completare, l'”AREA PARCO 78″ e la prego mantenere almeno l’originale nome a memoria del passato, ma anche sfruttabile come ritorno turistico a una più nota area statunitense (la 51), buttandoci dentro “furbescamente” i recenti avvistamenti di 3° tipo, sarà completata da un’area camping attrezzata di barbecue, un ampio parcheggio interno ovviamente custodito e per non farci mancare nulla in chiave green, colonnine di ricarica elettriche con energia prodotta in loco con i pannelli fotovoltaici che saranno installati sulle demolite baracche ormai di non più alcuna interesse e memoria storica.
      Anzi, ciliegina sulla torta, le riporto alla sua attenzione il rilancio del PARCO RELIGIOSO proposto alcuni decenni fa, d’altronde all’epoca lo spazio era limitato, ora con la cessione dal Demanio dei terreni e “purtroppo” anche delle baracche, posto, e per di più in posizione strategica ce n’è per tutti e tutto…
      E luce fu, pardon E SVILUPPO FU’.
      SI PUO FARE? CHE NE PENSA?

  12. Mi chiamo Antonio | 11 Giugno 2022 at 16:15 | Rispondi

    … ma che stai a dì, chi ha parlato di distruzione, e poi di quale vetustà e memoria storica parli?
    Ma veramente paragoni quattro baracche, costruite ai primi del novecento per rinchiudervi i soldati invasori Austro-Ungarici fatti prigionieri durante la prima guerra mondiale, con la storia, l’importanza e la bellezza della Badia Morronese?
    Semmai, qualora non ne fossi a conoscenza, la memoria storica per noi Peligni era la necropoli Italica-Romana distrutta per costruire le baracche.
    O ti bruciano le penne per qualcos’altro che eviti di menzionare?
    Vedo che hai ricominciato a straparlare… cos’è solo adesso hai riacquistato un po’ di coraggio e favella dopo un lungo periodo di silenzio?
    Cosa ti aveva messo così tanta paura per farti andar via la parola?
    E non strillare scrivendo in maiuscolo…che dei tuoi strilli ne possiamo fare a meno in tanti.

    • Non ho mai usato la parola distruzione, mentre vetustà e memoria storica le rivendico giustamente come mie.
      Errore di partenza il suo, nel paragonare “beni” storici tra loro totalmente diversi per data, tipo e contesto storico.
      Per quanto ne sono delle necropoli, mi “sembra” che siano state distrutte dall’ industria estrattiva in loco.
      Non ho alcun secondo interesse se non quello della preservazione della memoria storica del luogo e se vuole le posso confermare anche che delle originali “baracche” di originale è rimasto ben poco, vedi le serrande in metallo che hanno sostituito le porte e finestre originali in legno, come anche i mattoni faccia vista sono stati ricoperti da rinzaffo (foto d’epoca di confronto se ne trovano facilmente in rete).
      Sul mio straparlare e frequenza d’interventi la invito a meglio controllare e giudicare.
      Le do ragione sul mio erroneo utilizzo del maiuscolo giustamente inteso come “strillare” e di questo le chiedo scusa.

  13. Mi chiamo Antonio | 11 Giugno 2022 at 22:33 | Rispondi

    Ok, ne prendo atto, e comunque lei ha parlato di demolizione: “i pannelli fotovoltaici che saranno installati sulle demolite baracche”.
    In merito, le riporto la definizione della Treccani: 1. [il distruggere] ≈ abbattimento, demolizione, devastazione.
    Quindi non giochi con le parole.
    Io ho solo affermato questo: “ perché non riutilizzare alcune strutture del campo di prigionia per accoglienza turistica? Lasciando come testimonianze più significative quelle con dei graffiti sui muri…”
    In questa affermazione, che errore storico ci hai letto?
    E quindi, a quale “ vituperazione” ti riferisci?
    E poi lo sproloquio dovuto alla tua fantasia, nell’ordine: la funicolare… il punto di ristoro… la discarica a scarpata… gli ombrelloni… i ventilatori… l’area camping… i barbecue… le colonnine di ricarica con l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici installati sulle demolite baracche… l’area 51… gli avvistamenti del terzo tipo… gli alieni…
    Ma sei proprio sicuro di stare bene?
    E della necropoli, la cava di sabbia ne ha distrutto solo una parte, la restante, ben più ampia, è stata completamente devastata dalla costruzione delle baracche per i prigionieri Austro-Ungarici-Ungarici della prima guerra mondiale, poi ridenominato “Campo 78” nella seconda guerra e luogo di detenzione dei prigionieri alleati anglo-americani, catturati dai tedeschi prevalentemente nella campagna d’Africa.

    • L’articolo è incentrato sul come si sta procedendo alla riattazione delle baracche del Campo 78.
      Lo sproloquio è nella cancellazione e stravolgimento di una memoria storica.
      L’Abbazia, come il Campo 78, sono entrambi meritori di rappresentare l’identità storica e culturale del territorio, come entrambi e in misura fortemente diversa e giustamente, hanno avuto dei finanziamenti per il loro ripristino. Non ritengo giusto modificare lo stato
      originale dei luoghi, la chiami pure destinazione d’uso storico. È lei che ha tirato in ballo altri luoghi che nulla hanno a che vedere con il Campo 78, e le ho “estremizzato” il suo per me errato concetto di “accoglienza turistica”, e come “similitudine opposta” alla precedente non intesa “provocazione”, io proporrei di inserire all’interno dell’Abbazia un museo della guerra del xx secolo e non vado oltre con la descrizione favolistica per non turbarla ulteriormente.
      Se proprio ritiene che la zona, per l’alto valore storico abbia bisogno di un “punto di accoglienza turistica”, quale posto migliore dell’Abbazia? Qui si per spazi e luoghi storici, andrebbe bene un “punto” che riallacci i luoghi da lei indicati.
      Ma da un campo di prigionia formato da “povere baracche abbandonate da anni all’incuria e al degrado” che hanno ospitato soldati che hanno convissutto in condizioni precarie, al fianco di pulci e della “spagnola” quale valore aggiunto vuole che ne verrebbe?

      • Mi chiamo Antonio | 12 Giugno 2022 at 08:58 | Rispondi

        … “ estremizzando”… le consiglio di farsi visitare da uno bravo.
        Lei non è sereno, eviti di sproloquiare con l’alibi della “ Spagnola” del 1918/20 che le ricordo falcidiò tutti indistintamente… quel Campo non è Auschwitz… e non aggiunga aggettivi ( “povere”) partorite dalla sua mente, in quanto nessuno vuol cancellare e stravolgere nulla… lo stravolgimento è solo nella sua testa.

        • Posso ampiamente tranquillizzarla sul mio stato psico mentale, piuttosto si preoccupi di rispondere a tutto l’inevaso e con sue parole e non limiti o indichi cosa uno deve o non deve scrivere, a lei non è stato chiesto; così non continui a mischiare capre e cavoli anche fra i “Campi”, nati per scopi totalmente diversi.

  14. bene,nell’abbazia,minuscola di rigore,hanno realizzato anche un museo dell’aglio,quindi che dire,che fare? Rino,autorevole,efficace,lungimirante amministratore,in riferimento a degli incapaci disse: un circo/corte di nani e ballerine,il risultato e’ sotto gli occhi di tutti,attenzione,controllare,verificare…
    molto probabilmente prevalgono gli interessi particolari,le destinazioni future,terreni ,proprieta’,soprattutto le attivita’,gestioni,gare d’appalto ecc,immediatamente l’impegno alla
    meticolosa applicazione delle regole/Leggi,altro che baracche,o no?

  15. francesco.valentini1935 | 13 Giugno 2022 at 12:23 | Rispondi

    Leggo di ristrutturazioni all’interno di Campo 78:un altro complesso storico destinato ad esser stravolto dalle smanie avveniristiche:pannelli fotovoltaici,infissi laminati:le velleita’ pseudo artistiche non hanno limiti:la Storia puo ‘ andare a farsi benedir:nel 1962 in qualita’ di allievo AUC feci il campo in quelle baracche le cui origini colpivano tutti Si e’ scoperto per caso che sono in corso arrangiamenti che affideranno la memoria storica dei posti:esattamente come avvenne con le voragini ai piedi del Morrone sacrificato paesaggisticamente:non valse la vicinanza celestiniana e ovidiana::fornendo materiale per edilizia a Paesi confinanti riuscimmo a preservare i loro ambienti naturali che tanto ci attirano.A quei tempi feci interventi a più riprese sulla stampa dell’epoca,a vuoto: la fascia pedemontana del Morrone sta ancora lì a mostrare le ferite sulle quali.neppure l’erba e’ riuscita a rinascere.

  16. francesco.valentini1935 | 13 Giugno 2022 at 12:36 | Rispondi

    A proposito del Campo 78 leggasi “affonderanno” e non “affideranno..”.lapsus grafico.

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