Morta in ospedale: sette medici indagati. Oggi l’autopsia

Nel calderone sono finiti un po’ tutti, ma è un atto dovuto per permettere che oggi l’autopsia disposta sul corpo di Teodora Vaccaro, la settantanovenne morta martedì scorso all’ospedale di Sulmona, possa essere fatta senza eventualmente violare diritti di difesa. Sono sette, così, i medici finiti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo nell’inchiesta aperta dal sostituto procuratore Stefano Iafolla: tra loro ci sono i primari dei vari reparti nei quali la donna è passata, i medici che la hanno dimessa e persino il suo medico di famiglia che, pure, era stata tra quelli che aveva disposto l’immediato ricovero in ospedale dopo averla visitata.

Si tratta di Mauro Favoriti, Barbara Fascioni, Paolo De Meis, Annarita Del Beato, Piero Agrippino, Luigi Aloisantonio e Vincenzo Pace: per tutti l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Le loro eventuali responsabilità per la morte dell’anziana, sono tutte ancora da accertare, nella sostanza e nel grado di coinvolgimento.
Per aiutarsi in questa analisi, la procura incaricherà oggi stesso l’anatomopatologo Luigi Miccolis di eseguire l’autopsia, a cui la parte civile affiancherà un suo perito.


La tesi del figlio della vittima è che l’emorragia cerebrale di cui parla il certificato di morte, sarebbe in realtà solo una conseguenza di cure non seguite e fatte male. Alla donna, che era stata operata a fine settembre per la parziale asportazione del pancreas, era intervenuta nel corso della degenza in ospedale, durata fino al 16 dicembre, una piaga da decubito sacrale dalla quale si sarebbe sviluppata una setticemia che secondo il figlio della vittima sarebbe stata fatale all’anziana. Questo unito al via vai di corse in ospedale fatte durante il mese di gennaio, conclusesi più di una volta con le dimissioni della paziente che, secondo i medici, aveva bisogno di essere ricoverata semplicemente presso una residenza sanitaria assistita.
Una vicenda intricata che si spera l’esame autoptico potrà chiarire.

1 Commento su "Morta in ospedale: sette medici indagati. Oggi l’autopsia"

  1. Modesto medicus | 8 Febbraio 2020 at 12:01 | Rispondi

    Mi riferisco solo alle piaghe da decubito in ospedale, lontano da me l’idea di intervenire su questioni , quando è in corso una indagine legale. Sono frequenti le piaghe da decubito sacrale(le prime ad insorgere) nei reparti dove c’è carenza di personale infermieristico, ota, os etc.etc. Ora gli infermieri/e sono laureati e sono a tutti gli effetti dottori e pare che accudire i pazienti tipo nursing, non sia più un loro compito. Gli Ota non possono mettere mano ai malati per non parlare degli OS ancora più sotto di livello. Allora chi vi bada? Nessuno. Va da sé che il corpo del paziente allettato marcisce e fa la piaga da decubito. Ora la piaga da decubito deve essere bonificata dai cenci necrotici che si formano, in modo che si formi un tessuto di granulazione asettico, giorno dopo giorno. Non è impresa facile. Invece pare che passi un tale, con un carrello di pomate e garze , finendo di imbrattare la piaga da decubito che diventa sempre più necrotica. Un chirurgo che si adoperi alla sua toilette non si trova; troppo indaffarato. Pare che a Sulmona ,per tale lavoro, si aspetti che arrivi uno da Castel di Sangro, lo so per esperienza vissuta a carico di un mio parente. Meglio prevenire che curare una piaga da decubito. Si tratta di girare e rigirare ora di qua ora di là il degente, ma non tutti hanno questa pazienza e non si sa bene di preciso a chi tocchi. Chi metterà una volta per sempre di comune accordo infermieri dottori, OTA ed OS? Bisognerebbe darsi una mossa, da quando è stato abolito il mansionario. Per condurre un reparto ci vuole il manico, di quello buono. Quando si verificano piaghe da decubito nei degenti il manico è scarso, anzi inutile.

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