Niente medico in ambulanza, Scanno abbandonata dalla medicina di prossimità

Un medico per nove giorni al mese. La medicina di prossimità è sempre meno presente nei piccoli centri montani delle aree interne abruzzesi. Scanno ne è l’emblema, con la presenza in paese del medico in paese garantita solo nel servizio del 118, mentre nelle restanti settimane sarà presente solo l’infermiere.

A denunciare il grave disagio è il sindaco del Comune lacustre, Giovanni Mastrogiovanni. “Ci troviamo di nuovo ad alzare la voce – incalza il primo cittadino -. Sono anni che chiediamo il prolungamento a 24 ore dell’assistenza sanitaria, e nonostante le rassicurazioni del direttore generale della Asl1, oggi veniamo privati di un servizio”.

“La nostra comunità – aggiunge – affronta già situazioni di disagio per poter garantire le prestazioni mediche ai cittadini basti pensare alle difficoltà per il medico di base, all’assenza di pediatri e di un centro vaccinale per bambini. La sanità è in forte difficoltà in un territorio montano come il nostro, a forte vocazione turistica e distante chilometri dal più vicino presidio ospedaliero. Abbiamo richiesto più volte l’intervento dell’ Assessore regionale alla Sanità per cambiare rotta e ci siamo rivolti anche direttamente al Ministro della Salute, ma non abbiamo mai ricevuto risposte. Invitiamo il direttore generale della Asl1 a venire a Scanno – conclude il sindaco – per rendersi conto di persona della grave situazione, con l’auspicio di poter mantenere almeno l’assistenza 118 medicalizzata h24 tutti i giorni del mese. Non ci fermeremo e faremo di tutto a difesa del diritto alla salute della nostra comunità”.

Anche l’opposizione all’interno del consiglio comunale scannese chiama tutti alla mobilitazione, ricordando quanto accaduto nel 2013, anno in cui una frana tra Scanno e Anversa degli Abruzzi interruppe per giorni la viabilità. “Non basta chiedere un incontro al direttore della Asl – annuncia la minoranza -, serve un intervento deciso di tutte le forze politiche locali. Scanno deve andare compatto in Regione, all’Aquila e a Pescara, deve far sentire la sua voce! Noi siamo pronti.”

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