Non ci sono i locali, gli studenti mangiano in classe

Pensare che queste estate c’era anche un disegno di legge che vietava di mangiare in classe o di portare il panino da casa, la logica era quella che “i servizi di ristorazione scolastica sono parte integrante delle attività formative ed educative erogate dalle istituzioni scolastiche”.
A Sulmona, dove le scuole sono adattate in capannoni e stipate in ambienti stretti, però, anche volendo la scelta è obbligata. Con la mensa o col panino, infatti, si mangia in classe. In particolare alla Lombardo-Radice, catapultata nell’ex sede della Croce Rossa dall’oggi al domani, gli studenti sono costretti, almeno per il momento, a consumare il pasto dove fino a poco prima hanno consumato i libri. Tanto più che non c’è neanche una palestra dove spostarsi o dove smaltire.
Gli spazi per la refezione, che dovevano essere allestiti nella ex sede della Cescot, infatti non sono ancora pronti, neanche del tutto sgomberati a dire la verità. Così ieri, con l’inizio del servizio, studenti e addetti si sono dovuti adattare a quel che c’è.
Fino a quando le penne al pomodoro si confonderanno con quelle d’inchiostro, non è dato sapere; come d’altronde non è dato sapere quando la scuola tornerà nella scuola, in via Togliatti, dove non ancora partono i lavori di messa in sicurezza: un cantiere da 1,2 milioni di euro, ancora in attesa dell’autorizzazione sismica del Genio civile.
Tant’è che il Comune ha deciso di disdire il progetto per il trasferimento della sede municipale nel capannone stesso, modificando il contratto di progettazione con chi si dovrà occupare della messa in sicurezza di palazzo San Francesco. Anche questi lavori che non partiranno fino a quando gli studenti non saranno sloggiati.
Uno degli anelli della catena viziosa della logistica scolastica, però, potrebbe sciogliersi a breve: entro la settimana secondo l’assessore all’Istruzione, Paolo Santarelli, entro la prossima settimana secondo i tecnici. Si tratta degli ormai famigerati Musp la cui messa in opera sembra essere in dirittura d’arrivo. Mancano ancora alcuni dettagli, alcuni aggiustamenti tecnici, i collaudi e il trasloco dei banchi; ma gli scogli più problematici, dall’autorizzazione sismica, all’assenza di una certificazione di resistenza al fuoco (risolta sembra con una deroga concessa dai vigili del fuoco), sembrano essere stati superati.
Ma visti i precedenti, ci si potrà cominciare a credere solo quando suonerà la prima campanella dentro l’ex caserma.

3 Commenti su "Non ci sono i locali, gli studenti mangiano in classe"

  1. bene,a Pratola Peligna,non sono previste deroghe,la minoranza esige il rispetto delle Leggi,quindi,per le scuole,edifici pubblici,innanzitutto le certificazioni,autorizzazioni,
    nulla osta,palestre,mense,spazi tempo libero ecc,negli obblighi previsti dalle disposizioni…nel nostro paesone tutto e’ possibile,le regole sono sospese,la sicurezza pure,agli studenti non e’garantito nulla,tutto a loro “rischio e pericolo” ,erogato solo il servizio campanella,prima campanella poi….nulla, i genitori sono presenti,vigilano,
    protestano…o che?

  2. Ma se neanche è stato fatto la divisione in fasce per l’acquisto dei buoni !!!!figuriamoci se si preoccupano degli spazi! Intanto da qualche giorno pretendono che tutti comprino i buoni in fascia alta! !!!!

  3. Welcome to Sulmona! l’importante è inauguare mostre e fiere

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