Numeri e maggioranze: tra nuovi ingressi e trattative, Di Piero convoca gli “accordi di pace”

Gli “accordi di pace” tra il sindaco e la consigliera comunale Teresa Nannarone che questa mattina Gianfranco Di Piero dovrebbe fissare con una telefonata di convocazione all’ex presidente del Pd, partono in salita. Perché contrariamente al “disarmo” richiesto dalla Nannarone, il sindaco potrebbe presentarsi all’incontro con le truppe rinforzate: quel tanto che basta, almeno, per rendere numericamente inutile – o almeno non determinante – il voto della consigliera fuoriuscita. Gianluca Petrella, civico subentrato in consiglio dopo la rinuncia di Andrea Gerosolimo e di Massimo Di Paolo, sarebbe infatti in procinto di passare in maggioranza. Questione di giorni, anzi di ore, dicono i ben informati.

Un passaggio che se da una parte permetterebbe di evitare il commissario alla città, rischia però di segnare definitivamente la fine del progetto politico di Liberamente Sulmona, quello che esattamente due anni fa, sotto la regia tra gli altri proprio della Nannarone, cioè, stava vivendo un momento di suspense e silenzio, prima dell’apertura delle urne dalle quali uscì poi un risultato sorprendente e per certi versi spiazzante.

La Nannarone, nella consapevolezza di non essere determinante con il suo voto, partirebbe infatti da una posizione di debolezza nelle rivendicazioni che fa a quella che era la sua maggioranza e alcune, non tutte a dire il vero, anche fondate. Il caso della gara per le mense, più che per il Decreto Regio che l’ha bloccata, qualche dubbio sul reale principio di concorrenza lo pone (almeno nella formulazione del vecchio capitolato), oltre che di opportunità politica visto il sovrapporsi di interessi con il capogruppo del Pd (socio del socio di maggioranza della ditta che ha partecipato); così come non si può permettere impunemente agli uffici di negare l’accesso agli atti a dei cittadini, richiamando norme del tutto decontestualizzate. Non può permetterselo questa amministrazione, almeno, che della trasparenza e della legalità ha fatto una bandiera in campagna elettorale e non solo: dal Cogesa, allo sgombero del patrimonio pubblico dagli abusivi, dall’attivazione del principio di rotazione per gli affidamenti diretti, al concorso per trovare un comandante della polizia municipale arrivato dopo 17 anni di incarichi diretti. Tutte azioni che rischiano di essere vanificate, poi, da cadute e abbagli.

Più e oltre i numeri in consiglio, Di Piero, dovrebbe ritrovare quelle ragioni che due anni fa fecero esplodere la coalizione di Liberamente Sulmona in una vittoria inattesa. Perché è per quelle ragioni che la città lo ha chiamato a governare Sulmona.  

4 Commenti su "Numeri e maggioranze: tra nuovi ingressi e trattative, Di Piero convoca gli “accordi di pace”"

  1. Il commissario…vogliamo il commissario ..in città si spera nel commissario

  2. Lettera a Gianfranco | 2 Ottobre 2023 at 14:54 | Rispondi

    Gianfranco,
    anche laddove riuscissi a riportarti in parità di voti (8/8) in Consiglio, ricostituendo una maggioranza con il tuo (9/8), va da sé che la sindrome della precarietà diverrebbe patologica per i prossimi tre anni.
    In fondo sai bene che i rapporti personali con diversi consiglieri, anche quelli di primitiva “amicizia”, sono stai ormai alterati e compromessi dalle vicende.
    Inutile sperare di riabilitarne il brio.
    Dunque, nel supporre di poter trovare sempre o ogni volta che serve quell’equilibrio di necessità e misura per continuare il cammino, questo stesso sembra un po’ quello di chi ha consapevolezza del campo minato da attraversare ma, testardamente, persevera a tentoni sperando che gli vada ancora una volta bene.
    Nel tuo caso, però, i passi da fare in tre anni sarebbero troppi per escludere in assoluto di calpestare – incautamente o irresponsabilmente – una mina tra le tante vaganti, e poi torneremmo a …bomba…
    Fermarsi ora, potrebbe per te essere l’occasione di nobil cuore per una lectio magistralis, che imprimerebbe nella memoria collettiva il segno che a livello locale occorre mutare soprattutto lo schema generale nel rapporto Isituzione/uomo, poi sino al particolare.
    Dipende solo da te, meditare la scelta finale “ora per allora” che, in caso optatassi per la consegna delle chiavi, riabiliterebbe appieno l’identità
    di politico e la piena dignità personale.
    È un amichevole consiglio, sì, solo questo, ma a ben pendarci non è poco.

  3. Mimmo, Claudio e Gianluca | 2 Ottobre 2023 at 15:21 | Rispondi

    Ho sognato Mimmo e Claudio che convincevano Gianluca a passare dalla parte di Gianfranco… Poi mi sono svegliato e l’incubo è finito…

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