Nuovo ospedale, la visita del “dottore”

Sarà il primo ospedale antisismico della Regione, ma sulle tempistiche la probabilità, o l’improbabilità, regna sovrana. Perchè di questi tempi tutto è possibile, soprattutto l’attesa. Ieri mattina il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, l’assessore Antonio Angelone, il presidente del consiglio comunale, Katia Di Marzio, ed un funzionario del terzo settore, sono andati in visita al nuovo ospedale per sincerarsi dell’avanzamento dei lavori. Un cantiere che sperano, dall’amministrazione, possa chiudersi entro luglio e festeggiare finalmente con un vero taglio di nastro. Con loro c’erano anche responsabili e tecnici della ditta Inso, aggiudicataria dell’opera.

“Si è trattato di un sopralluogo preliminare per poi organizzare a breve una visita completa insieme al manager della Asl 1 Rinaldo Tordera e all’intero consiglio comunale- fa sapere la Casini-, al fine di avere la situazione chiara rispetto ai tempi e modi di consegna del nuovo ospedale alla città”.

Quattro piani, 5mila metri quadrati, 200 posti letto, questi i numeri della nuova struttura che andrà ad ospitare, nei fatti, l’ala vecchia dell’attuale ospedale. “Operai e tecnici stanno lavorando a tamburo battente e auspichiamo che entro la prossima estate la nuova struttura potrà essere pronta, così da consentire al più presto possibile il trasloco dall’ala vecchia- aggiunge il sindaco-. Continueremo a monitorare la situazione, al fine di poter consegnare alla città un ospedale sicuro, il primo completamente antisismico della nostra Regione”.

Tempi remoti quelli della prima pietra. Era il 2014, con la promessa di “chiavi in mano” al 2016, due anni fa. Se è vero che a luglio la nuova struttura sarà pronta, è vero anche che per i collaudi bisognerà attendere ancora mesi.  Per non parlare poi del trasferimento di alcuni ambulatori, un annuncio come un altro, caduto nel vuoto. Nel frattempo la sanità peligna, in termini di servizi, boccheggia e le segnalazioni al Tribunale dei Diritti del Malato così come i solleciti sul personale da parte dei sindacati si fanno sempre più insistenti. A domande sollevate, nessuna risposta.

S. P.

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