Casini si riferisce alla mancata autorizzazione allo stralcio del Piano fabbisogno assunzionale 2019 da parte della Regione richiesta dalla Asl, che avrebbe consentito di agire subito sulla dotazione di personale del Punto Nascita nell’ ospedale di Sulmona con l’assunzione di un medico.
Il presidente della Regione Marco Marsilio proprio nel suo discorso di insediamento, aveva dichiarato che il punto nascita di Sulmona avrebbe rappresentato una battaglia simbolica per la sanità abruzzese. Sfida che senza un intervento sostanziale e sostanzioso a questo punto diventa davvero improba. Oltre il punto nascita il presidente dovrà sciogliere anche tutti gli altri nodi della sanità peligna, fra gli altri anche la nomina del nuovo direttore Asl.
Ed infine la sindaca Casini che dichiara: “Chiedo a tutte le forze politiche di affrontare subito questo tema e l’intera questione della sanità peligna come una priorità dell’agenda politica per la sopravvivenza delle nostre aree montane del Centro Abruzzo” ignorando forse che la politica che ha portato avanti in questi tre anni, con le innumerevoli prove di forza sulle partecipate, in particolare Cogesa, ha completamente disintegrato i rapporti con parte degli altri sindaci e delle altre forze politiche del territorio. Gli appelli all’unità, mai come questa volta, appaiono vuoti ed alquanto ipocriti, richieste di aiuto urlate a gran voce, ma ormai senza più auditori disponibili.
Non c’è tra questi, soprattutto, quella Regione attenta e piena di promesse, che sulla sanità ha condotto una gran parte della sua battaglia elettorale, dando addosso alle scelte fatte dalla giunta D’Alfonso e dall’assessore Paolucci e anzi su queste battendo, con il leader Salvini che in una piazza XX settembre annunciava la riapertura degli ospedali. Si sa nella campagna elettorale le parole e le promesse sono spesso fuori misura, ma a Sulmona sarebbe stato sufficiente, anche se non sarebbe bastato, riuscire a preservare quello che era stato previsto. Se non un primo livello, almeno un ospedale di base rafforzato. Oggi una scatola sempre più vuota.
Savino Monterisi
Si però ora basta, la Scoccia è la Scoccia,simpatica o meno competente o meno ,Gerosolimo è Gerosolimo.
Gradirei e molto che le sorti della nostra città e i relativi consigli o reprimende Vergano sull’operato attuale di chi deputato a farlo e non sulle parentele.
Giochiamo sul nostro futuro e su quello dei nostri figli, basta teatrini e teatranti, è chiedere troppo?
Vertano*
Ma basta anche con questo Di Luigi!!! Come se fosse l’unico medico sulla faccia della terra! Occupiamoci di altro ! Ha deciso di andarsene e noi siamo contenti, per fortuna ! Non perdiamo nulla ! Un medico al primo incarico !
È sconvolgente quello che si continua a leggere sui giornali, della propaganda che sta facendo il sindaco di Sulmona e le persone che la circondano compresa la Scoccia sulla questione Punto Bascita di Sulmona – Di Luigi. Addirittura un caso regionale. Bisognerebbe informare l’Anac.