Parco Sirente-Velino, il governo impugna la Legge: “Viola l’art 117 della Costituzione”

“Talune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di aree naturali protette e in materia di ordine pubblico e sicurezza e violano gli articoli 117, secondo comma lettera g), h), l) e s) della Costituzione”: con queste motivazioni ieri sera il governo ha annunciato di aver impugnato la legge regionale sul Parco Sirente-Velino, ovvero la strumento con cui la maggioranza Marsilio ha fatto calare la scure – o meglio sarebbe dire la tagliola, avendola imposta durante la discussione – eliminando in un solo colpo circa 10mila ettari di territorio dall’area protetta.

“Ora la regione torni indietro sui suoi passi e ripristini i confini del Parco del Sirente senza aspettare la decisione della Consulta – così la Stazione Ornitologica Abruzzese che aveva avvisato addirittura fin dall’iter di approvazione delle criticità che presentava la proposta di taglio dei confini del Parco regionale Sirente-Velino -. Vi erano molteplici profili problematici, in primis quello della tutela delle specie d’interesse comunitario, dal rarissimo Lanario all’Aquila reale, dal Gracchio corallino alla Coturnice. Pervicacemente la maggioranza in consiglio regionale e il Presidente Marsilio hanno insistito e hanno approvato la norma. Il 29 giugno scorso, non appena pubblicata la legge sul BURA- conclude Augusto De Sanctis -, abbiamo quindi scritto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri chiedendo appunto di portare la norma davanti alla Corte Costituzionale, come poi avvenuto”.

Al di là della decisione della Consulta, spiegano gli ambientalisti, il problema è nel merito e culturale: “Nel 2021 consideriamo anacronistico tagliare un parco ed eliminare i vincoli alle aree che presentano ancora caratteri di naturalità – conclude De Sanctis – quando il nostro ambiente è sempre più cementificato e impoverito, come dimostrano i dati Ispra sul consumo di suolo e la vulnerabilità del territorio a frane, alluvioni, perdita di biodiversità”.

“L’assessore Imprudente, a cui fa capo la scelta del taglio del Parco Sirente Velino, è un componente di spicco della Lega abruzzese, quella Lega che è nel Consiglio dei ministri che sceglie di impugnare il provvedimento di riperimetrazione. Lo stesso vale per Forza Italia – commenta il segretario regionale del Pd, Michele Fina -, ora però ci interessa interloquire con i sindaci per capire le ragioni che hanno portato a questa scelta, e se c’è un’altra strada per raccogliere le loro esigenze. Resto convinto che la scelta più intelligente sia far nascere un Parco nazionale che aiuti ad avere strumenti e risorse per rafforzare le opportunità di un’area protetta”.

2 Commenti su "Parco Sirente-Velino, il governo impugna la Legge: “Viola l’art 117 della Costituzione”"

  1. Lupus in fabula | 23 Luglio 2021 at 10:09 | Rispondi

    …roba da matti…
    ma come è possibile pensare di ridurre il perimetro di un parco regionale…
    E poi le consulenze e gli incarichi per “ amici e famigli” ?

  2. terzo mondo anzi quarto

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