REDAZIONALE/Renata Donatelli: LeU per recuperare la sinistra

(spazio a pagamento, mandatario/committente Renata Donatelli)

 

Renata Donatelli, candidata per LeU al Senato, ci avviciniamo al voto del 4 marzo. Cosa ne pensa di questa campagna elettorale?

Penso che sia stata tra le più brutte e bugiarde che io ricordi. Prima di tutto perché una legge elettorale truffaldina ha impedito agli elettori di scegliere direttamente i propri candidati, grazie a un sistema congegnato ad hoc da Renzi e votato a colpi di fiducia dal Pd. Poi perché ha reso evidente il drammatico scollamento tra il ceto politico – che si presenta al giudizio degli elettori al solo scopo di occupare posti di privilegio – e la gente, che non ne può più di una classe politica logora e poco credibile. La verità è che i politici non hanno avuto nemmeno il coraggio di affrontare pubblicamente i loro elettori; tolte le cene, i caminetti elettorali e le vele che girano tristemente per la città, gli incontri politici pubblici si contano sulle dita di una mano.

L’elettorato sembra rassegnato al peggio.

Molti, soprattutto nel campo del centro-sinistra, sono delusi e arrabbiati per come il Partito Democratico ha deciso di svendere i propri valori, abbracciando di fatto una linea di destra, camuffata da riformismo. Hanno reso il lavoro ancora più precario – pagando un prezzo alle multinazionali, che oggi con finta meraviglia del ministro Calenda, sono libere di comportarsi in Italia da padrone; hanno smantellato la scuola, uno degli ultimi baluardi di democrazia del paese; hanno sferrato un attacco alla sanità pubblica, rendendo una pia illusione il diritto alla salute e stringendo un patto di ferro con la sanità privata: tutte queste cose hanno definitivamente reciso il rapporto di fiducia con l’elettorato di centro-sinistra. Il compito di LeU e di candidature come la mia è quello di convincere la gente ad andare a votare, riaprire – e non per fini elettorali – un filo diretto con le categorie storiche della sinistra. I ceti deboli e in difficoltà non vedono più nel Pd un punto di riferimento. LeU deve coprire questo vuoto.

Sulmona e la Valle Peligna vivono un momento drammatico, tanto da un punto di vista economico che sociale. Secondo lei, cosa si aspetta la gente da queste elezioni?

Secondo me si aspetta che si metta mano ai problemi veri delle persone. Negli ultimi anni – badate bene, con un governo di centro-sinistra sia a livello nazionale che regionale – Sulmona, la Valle Peligna e tutte le aree interne dell’Abruzzo sono state oggetto di una vera e propria aggressione politica, il cui effetto è dinanzi agli occhi di tutti: declassamento di ospedali, chiusura di tribunali, chiusura di centri per i servizi culturali, dei presidi polfer, delle strutture sanitarie psichiatriche, trasferimenti di scuole, innalzamento delle tariffe autostradali, indebolimento delle linee ferroviarie, e potrei continuare. D’alfonso è l’emblema di questo fallimento totale. Sa di non essere gradito all’elettorato regionale, soprattutto delle aree interne; e infatti si è tenuto ben lontano dal mostrarsi. Diciamo le cose come stanno! la candidatura di D’alfonso al Senato è una fuga dalla regione. Noi siamo l’alternativa a tutti coloro che, pur essendo di centro-sinistra, non possono più permettersi di votare D’Alfonso e simili.

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