Reddito di cittadinanza: “Un esercito per il bene comune”

Probabilmente presto non ci sarà più un navigator a guidarli, ma da qualche parte, pure, dovranno approdare. I percettori del reddito di cittadinanza si trovano in questi giorni al centro dell’attenzione mediatica, giudiziaria e politica, anche se, al netto delle truffe (che evidentemente non sono solo in questo settore), in Abruzzo il provvedimento ha ottenuto buoni risultati: il 23% dei 35mila iscritti ha infatti attualmente un lavoro e il 47% ha avuto in questo periodo almeno un impiego.

Per chi non ce l’ha o non lo ha trovato, c’è sempre la via dei lavori di pubblica utilità: mettere cioè a disposizione un tot di ore alla settimana a beneficio dei Comuni che, a loro volta, devono proporre progetti per impegnarli.

Sulmona ne ha avviati tre (cinque tecnicamente ma due sono “copie”) dal marzo scorso, uno dei quali (Lavoriamo in Comune) concluso a metà agosto e gli altri due ancora attivi e che coinvolgono, per 120 ore complessive a settimana, 11 persone (sulle 13 complessivamente utilizzate finora). Si tratta di persone dedicate sostanzialmente alla guardiania e ai servizi museali, impegnate ciascuna dalle 8 alle 16 ore settimanali su un arco temporale che arriva fino ad un anno, con scadenza prevista (il più “longevo”) a luglio 2022.

In realtà si tratta di un utilizzo molto ridotto rispetto alle potenzialità: solo nella città di Sulmona sono infatti 417 i percettori di reddito di cittadinanza, di cui 164 sono caricati sul sociale, ovvero non rientrano tra quelli utilizzabili nei Puc (progetti utili alla collettività). Questo vuol dire che 253 persone potrebbero rispondere ai progetti ed essere impegnati su vari fronti per il bene comune.

Un esercito su cui la nuova amministrazione comunale intende puntare, se non altro perché l’assessore referente, Attilio D’Andrea, fa parte del Movimento 5 Stelle che del reddito di cittadinanza ha fatto una bandiera.

“Convocherò una riunione a giorni tra i diversi attori: Comune, Centro per l’impiego e navigator – spiega l’assessore – per avere un elenco preciso dei potenziali percettori da utilizzare, le loro competenze, le loro possibilità di impiego per le attività di pubblica utilità. Penso al verde pubblico, alla gestione dei bambini che escono da scuola e che impegnano oggi personale della Municipale, o ancora al terzo settore e alle attività culturali cittadine. Il ventaglio è molto ampio e penso che questo sia il miglior modo di rendere il reddito di cittadinanza uno strumento di inclusione sociale, prima che lavorativa”.

D’altronde l’offerta lavorativa in Valle Peligna non è altissima e per mantenere l’assegno bisogna rispondere alla chiamata dei Puc o all’offerta lavorativa (che la nuova norma prevede possa essere già alla seconda chiamata oltre gli 80 chilometri).

In Abruzzo sono stati finora revocati mille assegni, 17.200 non si sono riscritti, mentre per 13.800 è scaduta la domanda e si presume abbiano trovato lavoro. Si presume, perché i dati sono ancora molto ballerini, complice una doppia piattaforma che non dialoga e una sistema che è sicuramente da rivedere. Le persone prese in carico nella nostra regione sono state comunque 13mila: cittadini cioè a cui è stato fatto un colloquio e che hanno firmato il patto di servizio. A questi sono state proposte 43mila segnalazioni di lavoro (tre ciascuno più o meno) e 6300 offerte formative.

Il monitoraggio regionale, affidato all’Anpal, si ferma a 5mila persone: di queste 428 hanno trovato contratti a tempo indeterminato, 2380 a tempo determinato (di cui 433 oltre i sei mesi), 84 hanno partecipato ad apprendistato, 307 altre forme di impiego (tipo Co.co.co.) e ancora 218 sono stati i tirocinanti.

2 Commenti su "Reddito di cittadinanza: “Un esercito per il bene comune”"

  1. Il reddito di cittadinanza ‘con tutti i problemi che si porta dietro e che devo essere risolti(controlli serrati ) ,e’una misura che aiuta la povera gente ,chi è caduto in disgrazia , chi è solo e non ha mezzi per farsi considerare ed e’ per questo che a mio parere è una delle misure più nobili e necessarie che siano state prese !
    Ai super uomini Che criticano il reddito di cittadinanza auguro di non essere costretti a richiederlo mai ! Perché scoprirebbero in che condizioni assurde e pietose vive moltissima brava gente purtroppo fuori dai riflettori !

  2. “Sulmona ne ha avviati tre”

    E niente, fa già ridere così.

    ( non me la prendo con il Comune, sia chiaro )

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*