Rifiuti: elezione organi Agir rinviata, ma la Valle Peligna si è spaccata

L’altro ieri in Regione davanti all’assemblea dei sindaci è stata costituita l’Agir – Agenzia per le Gestione Integrata dei rifiuti. Questa agenzia avrà in futuro un’importanza non indifferente perché dovrà portare la regione verso l’uniformità della tariffa sui rifiuti. Per questo nell’assemblea di giovedì si sarebbe dovuta costituire l’Agir e poi si sarebbero dovute eleggere e nominare le cariche di: presidente, consiglio direttivo, direttore generale e revisore unico dei conti.

La giornata però si è conclusa con la sola costituzione dell’agenzia, mentre è stata rimandata la nomina delle cariche perché l’assemblea è stata molto tirata al di là dei toni trionfalistici con i quali ne parla il segretario del Pd Abruzzo Marco Rapino che in una nota scrive: “I primi cittadini abruzzesi hanno raggiunto questo importante traguardo attraverso scelte condivise, dialogo costruttivo e forte senso di responsabilità. I Sindaci del Pd Abruzzo che hanno preso parte all’assemblea, nonostante i numeri a loro favore, hanno posto le basi per far nascere questo importante istituto senza strappi, guardando a tutti i cittadini abruzzesi e lasciando da parte i colori politici. A loro va il mio grazie e quello del Partito Democratico sia per l’importante risultato raggiunto sia per la bella pagina di politica che insieme sono riusciti a scrivere”.

La realtà ci racconta un’altra storia. Nei giorni scorsi infatti i consiglieri regionali di centrodestra insieme a 67 sindaci abruzzesi – di orientamento politico trasversale – avevano aderito ad un appello lanciato dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi. Il primo cittadino aquilano chiedeva il rinvio dell’assemblea Agir per diversi motivi: le incombenti elezioni che di fatto limitavano il senso della rappresentanza democratica e la mancanza di regole chiare sulle modalità di votazione delle cariche. A queste motivazioni si erano aggiunte quelle di alcuni sindaci della Valle Peligna e Subequana seriamente preoccupati dalla mancanza di un dibattito interno fra i soci del Cogesa, dove la tariffa unica avrebbe potuto causarel’aumento dei costi per i comuni delle Aree interne.

D’Alfonso però, forte dei numeri che erano dalla sua parte, aveva forzato l’asse dei sindaci e dei consiglieri regionali e non aveva rinviato l’assemblea, venendo accusato dall’opposizione regionale di centrodestra di essere “un manovratore che continua a portare avanti con ostinazione l’occupazione di consigli di amministrazione, enti e poltrone forzando regole e regolamenti, pur di insediare persone a lui gradite”.

Saltata la mediazione per il rinvio, Valle Peligna e Subequana si sono presentate spaccate all’appuntamento, divise dalle logiche politiche che attraversano oramai da tempo il territorio del Centro Abruzzo. Di fatto il centrodestra, costretto alla conta, era pronto a votare Pratola Peligna nel consiglio direttivo, mentre Sulmona era stata fatta fuori dal veto di D’Alfonso. Andrea Gerosolimo però – attraverso i sindaci civici – ha forzato il veto portando lo stesso la candidatura al consiglio di Sulmona, che sarebbe stata appoggiata dal centrodestra. I sindaci di centrosinistra locali invece chiedevano il rinvio.

Il ribaltone è avvenuto quando il sindaco di Castelvecchio Subequo, Pietro Salutari ha presentato una mozione di rinvio sottoscritta da venti sindaci, annunciando che in caso di voto degli organi dell’Agir loro comunque non avrebbero partecipato. A quel punto la seduta è stata sospesa e si è andati alla conta nelle segrete stanze. Il risultato è stato che D’Alfonso, appreso di non avere più la certezza numerica di eleggere i suoi, ha appoggiato la mozione di rinvio. Quando si è passati alla votazione sul rinvio, il centrosinistra che aveva forzato per far svolgere l’assemblea dell’Agir giovedì, ha votato in maniera compatta il rinvio, mentre il centrodestra – compreso Sulmona – ha votato per lo svolgimento dell’elezione degli organi nell’immediato.

È stato infatti strano che D’Alfonso che sui social è attentissimo, non abbia scritto niente dell’esito dell’assemblea e solo ieri abbia affidato al segretario regionale Pd Rapino, il compito di esaltare il rinvio del voto per senso di responsabilità quando invece si era arrivati proprio con uno strappo a quel punto. Ovviamente come ci ha insegnato in questi anni il governatore-senatore, ha lasciato il lavoro sporco al suo fido, che ha dovuto nella nota disegnare una realtà che probabilmente era esistita solo nella sua fantasia.

Per il territorio peligno invece vanno fatte alcune importanti riflessioni. Ad esempio che ad un certo punto delle trattative, il nome di Sulmona era stato sostituito da quello di Prezza, poi bocciato dal veto della Forza Italia peligna. Questo se fosse andato in porto avrebbe generato un bel paradosso, cioè che la Valle Peligna sarebbe stata rappresentata da due comuni che sono soci di Cogesa, ma che non affidano a questo la raccolta dei rifiuti, in più il fatto che il comune che ospita la discarica – Sulmona – sarebbe rimasto escluso. La cosa era stata anche palesata durante il Consiglio comunale di Sulmona da Fabio Pingue che si dissociava dall’eventuale elezione di Prezza al consiglio direttivo dell’Agir. Trattare col centrodestra per tutelare Sulmona era un sacrificio accettabile, farlo per gli interessi di Gerosolimo invece manco a pagarlo.

Il civismo dal canto suo, a livello regionale, nonostante i 400 amministratori civici che già si sono stracciati di dosso ogni riferimento ai partiti, non esprime questa forza propulsiva che si è auto assegnato, anzi dopo aver rotto strategicamente con il centrosinistra, tratta apertamente con il centrodestra, in attesa di iniziare a farlo con la stessa disinvoltura anche in vista delle prossime regionali.

Per la Valle Peligna invece è un rinvio che ha il sapore di una boccata di ossigeno, nell’estrema speranza che un politico illuminato, metta tutti attorno ad un tavolo e riesca a bypassare le logiche politiche per far prevalere quelle territoriali, in un settore delicato e importante del quale siamo fra i capofila in Abruzzo.

Savino Monterisi

1 Commento su "Rifiuti: elezione organi Agir rinviata, ma la Valle Peligna si è spaccata"

  1. Politici “illuminati” in vallata non se ne sono mai visti, e se ne vogliamo forzatamente assegnare il titolo è nel costrutto politico della prima repubblica dove si spendeva e spandeva e dove in vallata arrivavano solo le briciole da parte di ogni livello istituzionale, più per sconforto della gente che per meriti politici veri.

    I ferri corti fra i due regionali (uno già ex e l’altro a breve) con le manovre del locale indirizzate a favorire l’ascesa della nuova (strano a dirsi ma vero) “contessa e tiranna prezzana” (ovviamente in ambito politico) in sostituzione del decaduto nobile consorte sulmonese, la dice lunga di come si stia tentando di salvare il salvabile con un civismo che riscopre (non tanto velatamente) il necessario appoggio delle forze politiche classiche per restare a galla 😉 .

    Ma non tutto è perso, il COGESA ultimamente piglia tutto e mecenate potrebbe sempre assestare il colpaccio e perchè no sponsorizzare la nuova squadra sulmonese fregiandosi nello scudetto di un bel… carciofo.

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