Roccaraso, racconto di una vacanza “non” esaltante

In tempi di economia digitale il parere di chi consuma ha assunto un valore quasi dogmatico. I più smart, prima di effettuare qualsiasi tipo di acquisto, controllano il parere di chi li ha preceduti: le recensioni.

Così arriva la segnalazione di un turista che ha da poco visitato Roccaraso: “Stimolato da alcuni amici marchigiani che frequentano Roccaraso in inverno, io e la mia famiglia abbiamo deciso di trascorrere lì alcuni giorni di vacanza.
Il posto è bello, nella parte alta la montagna è accattivante e lussureggiante, i servizi poco organizzati ma decenti e il paesaggio sicuramente incantevole.
Però, premesso che tornerò ancora il prossimo inverno, vorrei rappresentare alcune lacune che mi hanno colpito non poco”.

Fatta la dovuta premessa il visitatore si lascia andare anche a note più dolenti: “Tralascio le valutazioni sull’albergo, un tre stelle che ne vale molto meno, sperando che io sia stato solo sfortunato. Ma la cosa che più mi ha colpito negativamente è il comportamento dei suoi abitanti, segnatamente quello degli gli esercenti le varie attività commerciali e non. Il primo impatto è decisamente disarmante, al tuo saluto non sempre rispondono e quando lo fanno la loro risposta è appena biascicata, di un minimo di cordialità manco l’ombra, un sorriso poi è…
Incredulo ho provavo a cambiare bar, macelleria, negozi vari, ristorante nulla!stesso copione.
Sarà che quando stai in vacanza ti aspetti un “clima” diverso da quello di tutti i giorni nella tua città ( nella mia città di gente musona c’è n’è ugualmente tanta ) ma in una località a forte vocazione turistica non ti aspetti di essere circondato da una sostanziale indifferenza che finisce per farti sentire estraneo, direi quasi sopportato e questo, senza voler fare i soliti confronti con altre località del nord, fa sicuramente la differenza.
Un’altra idea potete farvela da soli guardando le foto che ho scattato in centro, un’accozzaglia di insegne che deturpano tutto ciò che appare negli occhi di un turista.
Tornerò, lo ripeto, ma vi prego fate qualcosa”.

Insomma un racconto impietoso che però cozza col grande successo di pubblico che negli ultimi anni contraddistingue il comprensorio sangrino. Un’esperienza negativa si può verificare, guardarla nei termini di una critica costruttiva può aiutare tutti a migliorare l’offerta.

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