Salto nel buio

Sono spuntati dal giorno alla notte, dove la notte è rimasta tale. Trentotto lampioni che definirli tali sembra eccessivo, illuminano – si fa sempre per dire – da qualche giorno via Papa Giovanni XXIII dall’incrocio con via Cappuccini, fino a quello con via Salvemini. Una luce tenue e a led, bassa e decisamente insufficiente, che è andata a sostituire i lampioni stradali che c’erano prima, lasciando al buio e nello sconforto residenti e non.
L’intervento fa parte dell’appalto per il rifacimento dell’illuminazione pubblica, lo chiamano efficientamento energetico, che sta coinvolgendo tutta Italia, Sulmona compresa.


Fermate dentro il centro storico
dalla sovrintendenza le lampade a led cominciano ora a fiorire lungo le strade fuori dalle mura, spesso stravolgendo l’architettura di luce che esisteva.
Il problema, a sentire gli addetti ai lavori, è tutto nella dicitura burocratica degli interventi, classificati in questo caso come arredo urbano, anziché come illuminazione stradale. “Purtroppo lì dove si parla di arredo urbano – spiegano gli addetti – non è possibile per legge ripristinare l’illuminazione esistente, ma la legge impone luci che illuminano verso il basso e si limitino al camminamento”.


Insomma per tornare ad illuminare la strada bisognerebbe cambiare il tipo di intervento, trasformandolo nella tipologia “illuminazione stradale”. Che poi, come nel caso di via Papa Giovanni XXIII, una strada larga, a doppia corsia e doppio parcheggio sui lati, sarebbe quanto mai opportuna.
Ma tant’è: da giorni, ormai, l’intera zona è piombata nel buio, con i residenti che si lamentano anche e soprattutto per la pericolosità dei luoghi: “Inutile spendere soldi per i sistemi di videosorveglianza – commentano alcuni di loro – se poi portoni, finestre e strade sono immersi nel buio totale”. Senza contare l’incolumità dei pedoni su una strada e dei marciapiedi che certo non sono dei tavoli da biliardo tra radici in rilievo e dissesti dell’asfalto.


In attesa che il progetto sul rifacimento di via Papa Giovanni XXIII veda la luce (è il caso di dire), quando ci sarà l’occasione, chissà, di piazzare dei veri pali della luce.
Qualche tenue spiraglio, intanto, si intravede per le luci di palazzo Annunziata, anche queste sostituite con i led verso basso nell’agosto scorso: il presidente dell’Asp2, Armando Valeri, ha promesso che le luci e le lanterne torneranno quelle di prima. Non ci se la farà per Pasqua, ma “prima possibile” il lavoro vedrà “la luce”.

5 Commenti su "Salto nel buio"

  1. Il solito magna magna!!

  2. che schifo, ma nessuno controlla l’appalto e i materiali utilizzati?

  3. Evidentemente la pace e sicurezza degli abitanti in queste zone non e’importante e i corrotti-menefrechisti continuano a imbottirsi le tasche.La nostra Sulmona….la stanno dissanguando….

  4. FrancescoValentini 1935 | 2 Marzo 2020 at 22:58 | Rispondi

    E ci risiamo:non si e’ ancora risolto il problema Annunziata ed e’ toccato al viale XXXIII sprofondare nel buio e nel biancore cadaverico dei lampioni a led. Si agisce nell’ombra:cosa fatta capo ha e quando arriva la protesta non curartene:nessuno puo’ piu’riparare:esempio lampante lo scempio del taglio dei pini Piano 5 Miglia,finito nel dimenticatoio all’Itala maniera:Sulmona ha un’Amministrazione che deve passare alla Storia:anche in senso negativo purche’ se ne parli:e rimane sulle poltrone traballanti ma ancorate al terreno con vuoto intorno. E Sulmona assiste in silenzio alla sua fine con le solite figure che non tramontano mai.

  5. Non si vede assolutamente nulla. È pericoloso sia per le macchine che per i pedoni. Chi ha dato il benestare a questi lavori è un incompetente.

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