Sblocco licenziamenti, la Uil: “Devastante per l’Abruzzo”

La decisione di Mario Draghi di fare marcia indietro sulla proroga del blocco dei licenziamenti ad agosto, aprendo alla possibilità a fine giugno di poter licenziare, potrebbe avere effetti devastanti sull’occupazione in Abruzzo. E’ questo l’allarme che lancia la Uil, basandosi sui dati della cassa integrazione e dell’assegno di disoccupazione (Naspi): nella nostra regione, infatti, nei primi quattro mesi del 2021 si è registrato un aumento, rispetto allo stesso periodo del 2020, delle ore di cassa integrazione di quasi 60mila ore; mentre la disoccupazione ha segnato nel 2020 quasi 47mila ore liquidate, che sono meno del 2019 (poco più di 51mila ore), ma sono un’enormità, secondo il sindacato, se si tiene conto della fase di blocco dei licenziamenti: “In altre parole – commenta il segretario Michele Lombardo -, stiamo parlando di persone che, nonostante il blocco, il lavoro lo hanno già perso”.

“Riteniamo sbagliata la posizione di Confindustria: per uscire dalla crisi c’è bisogno di gradualità, e servono strumenti che facciano da cuscinetto per un atterraggio morbido. I dati illustrati dicono che la fine del blocco toccherà profondamente l’Abruzzo – aggiunge il segretario Uil -. Se non lo manteniamo, insieme agli ammortizzatori legati alla pandemia, ci troveremo presto di fronte a grandissime difficoltà in termini occupazionali, con tutto ciò che ne consegue in termini di riflessi sociali. Anche per questo, nel corso della manifestazione in programma venerdì 28 maggio a Pescara sui temi della sicurezza sul lavoro insieme a Cgil e Cisl chiederemo al governo di ripensare la sua decisione, e di non appiattirsi sulla posizione di Confindustria che per noi rimane totalmente inaccettabile”.

Commenta per primo! "Sblocco licenziamenti, la Uil: “Devastante per l’Abruzzo”"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*