Scout dispersi sul Morrone accusano il Parco: “Carte non adeguate e sentiero privo di segnaletica”

Il gruppo scout Agesci di Luco de Marsi torna sulla vicenda che li ha visti protagonisti qualche tempo fa quando un gruppo di ragazzi, parte del “clan” (tra i 17 ed i 21 anni), è stato soccorso in piena notte sul Morrone nel comune di Sant’Eufemia a Majella. L’indomani il sindaco Francesco Crivelli aveva chiesto chiarezza e una dettagliata relazione in cui si spiegava l’accaduto con tanto di specifiche su competenze dei capi scout, la preparazione dei ragazzi, l’acqua in dotazione e quant’altro. Ebbene oggi il gruppo marsicano risponde con una relazione inviata anche a carabinieri, Parco Nazionale della Majella e stampa perchè, continuano a sostenere, “l’esposizione dei fatti è completamente distorta”.

Dalla loro ricostruzione balza subito all’occhio l’attacco all’Ente Parco che, a loro dire, avrebbe fornito carte topografiche non adeguate nelle quali non venivano riportate frane e alberi a terra a seguito di valanghe che avrebbero contribuito alla scarsa individuazione del percorso: sentieri non marcati, insomma, privi di segnaletica, con una indicazione errata dei tempi di percorrenza. Si parla, nello specifico, del Sentiero dello Spirito, uno dei più frequentati del Parco. A proposito Maurizio Monaco, responsabile in materia per l’Ente Parco, afferma che prima di questo episodio non ci sono mai state segnalazioni circa problemi sul sentiero e che si procederà presto con un sopralluogo. C’è da dire che l’escursione degli scout, dalle 8 ore che doveva durare si è protratta per ulteriori 6, arrivando a notte fonda nel dare l’allarme. Non solo. La relazione dell’Agesci specifica come siano stati addirittura i capi scout stessi a scendere a Valle per intercettare i soccorsi che, nel frattempo, non riuscivano ad individuare e a raggiungere il luogo in cui il gruppo si era fermato nonostante l’invio delle coordinate Gps.

Circa le competenze dei ragazzi, che da tre anni anni guidano il “clan”, nella relazione vengono menzionati brevetti, competenze ed esperienze grazie alle quali i capi appaiono in grado di affrontare questo tipo di “servizio”; diversi corsi di formazione effettuati nonché l’appartenenza di alcuni di loro alla protezione civile nei gruppi pronti a far fronte alle calamità naturali. Non ci sono state sbavature, insomma, secondo il gruppo che sostiene di aver pianificato nei minimi dettagli tutto e che, soprattutto, non c’è stata alcuna “crisi psicologici” tra i ragazzi.

Simona Pace

10 Commenti su "Scout dispersi sul Morrone accusano il Parco: “Carte non adeguate e sentiero privo di segnaletica”"

  1. bene,semplicemente degli sprovveduti,incapaci,le responsabilita’ sono della segnaletica,meglio della stella a nord….non visibile,educare,non istruire, “imparare facendo” attraverso attivita’ all’aperto,di B.-P,anche wood badge formazione per adulti…sempre,comunque un manuale di sopravvivenza ,pronti a qualsiasi evenienza,addirittura alle calamita’ naturali
    …si con brevetti a pagamento rilasciati,concessi agli amici ed amici degli amici, da agenzie di formazione costituite appositamente per gli scopi del momento….ragione per le quale in assenza della stella luminosa…si usa il gps,o si scende a valle per intercettare gli “incompetenti” del soccorso avevano le coordinate,cosi raccontano i sapienti…le responsabilita’ sono degli extra terrestri non hanno permesso la comunicazione video,quindi ” visibilita'” dunque una relazione,con comunicato stampa, di inabili alla sopravvivenza,o no?

    • Antimusichiere | 9 Agosto 2018 at 18:35 | Rispondi

      Credo sia bene che Lei si informi meglio sulla formazione dei capi in AGESCI. Ha scritto moltissime imprecisioni e lanciato accuse infondate.

      • robert era bravo nelle recite,commedie…poi e solo con il superamento di un durussimo corso di armi leggere,pote’ aspirare alla carriera di istruttore militare,a quei tempi quasi un miracolo,oggi e’ possibile farli in parrocchia… per prendere coscienza dei propri compiti istituzionali…buona caccia! Attenersi ai fatti,quelli raccontati da i mezzi di informazione e sotto gli occhi di tutti,quindi: quali le imprecisioni,quali le accuse infondate,B.-P., ha “educato” moltissime persone ,alla sopravvivenza, “imparare facendo” il principio, trasmesso a tutti del movimento scout,altro che formazione (quante settimane?) con gps,baden non approverebbe…il Thinking Day, solo per guide,forse non indicato per quelli del mistero della fede,o no?

        • Antimusichiere | 10 Agosto 2018 at 11:23 | Rispondi

          Attenersi ai fatti raccontati dai mezzi di informazione: dunque lei ritiene che un pur bravo giornalista a cui raccontano una serie di baggianate sia più attendibile di chi i fatti li ha vissuti in prima persona?
          Se così fosse potremmo cancellare i tribunali per accertare la verità e lasciare ai giornalisti anche il potere di decidere cosa è vero e cosa non lo è… bene!
          Il fondatore dello scautismo non ha creato lo scautismo per crescere giovani militari, ma ha intravisto in alcune esche educative un metodo per far crescere i ragazzi sani e pronti a rendere il mondo migliore. Le capacità tecniche si acquisiscono, ma non sono il centro della nostra azione educativa. Gli scout vogliono che i ragazzi crescano in salute, forza fisica, carattere, servizio del prossimo, fede, abilità manuale…
          I capi che guidano i ragazzi sono formati con campi regionali e nazionali in cui si approfondisce quanto BP e l’associazione hanno elaborato quale modello educativo ideale. Se lei conoscesse i contenuti di questa formazione (ne dubito) saprebbe che ogni capo ha degli obiettivi educativi per i ragazzi che vanno ben oltre il semplice orientamento in montagna.
          Temo tuttavia di sprecare fiato, perché, come diceva mia nonna, “a lavare gli asini si spreca acqua e sapone”.
          Lei è un ignorante in tema di scautismo, e la prego di informarsi meglio prima di esprimere giudizi sull’Agesci e su Baden Powell senza prima aver approfondito, letto e compreso quello che ogni capo scout fa per i suoi ragazzi, sacrificando tempo, vita e famiglia per il bene di tutti loro.

          • musichiere | 10 Agosto 2018 at 15:25 |

            bene.ci illumini di luce…quali i fatti non veri? quale e’ la preparazione,capcita’,ecc,ecc dei capi-guide? Quali i brevetti,rilasciati da chi,quante settimane per le numerose materie e conoscenze,quali i meriti ? I muli, che conoscono il percorso avrebbero fatto meglio,sicuramente….poi a capre,io non esprino giudizi,mi attengo ai fatti,inerente sir robert leggere,informarsi,
            studiare…tenente generale, dall’india,africa,ecc,poi con i cadetti di mafeking,,,eroe nazionale, responsabile dell’ addestramento delle reclute all’esplorazione,conseguente la pubblicazione del famoso manuale,aids to scouting,…boys’ brigades,
            woodcraft indians,giudismo,jamboree,ecc,ecc con il successo di massa “movimento scout”,alcune religioni…per la fede iniziarono
            ad occuparsi del manuale di addestramento militare…le uniche di riferimento al fondatore:OMMS,AMGE…
            poi ognuno ha creato una propria sigla,ispirate al pensiero,ma non fedeli al metodo,purtroppo….concludo i giornalisti non sono degli spovveduti,si documentano a tutela,raccontano fatti il piu’ veritiero possibile…gli illusionisti in cerca di visibilita’ raccontano favolose storie di magiche abilita’,forse per nascondere la scarsa “preparazione”,o no?

  2. Gingo giango | 9 Agosto 2018 at 16:10 | Rispondi

    Lei sa che non s’è capito nulla del suo commento? O meglio, s’è capito che non ha capito nulla dell’evento.

  3. Se le persone conoscessero bene il mondo degli scout … questi ragazzi crescono con
    veri ideali imparano la natura la fede il rispetto a soprattutto condivisione valori che oggi la maggior parte dei giovani non sa nemmeno cosa significano.tutti dovrebbero partecipare a questa esperienza.comunque ragazzi non vi scoraggiate e non date retta a queste pessime critiche loro non capiscono niente.

  4. bene,con un comunicato ,articolo di cortesia,complice un pennivendolo prezzolato nuova versione dei fatti,naturalmente per spiegare che le responsabilita’ sono dei soccorritori : non riuscivano a trovare il sentiero…gli extraterrestri avevano cancellato le tracce,bravi quanto gli indiani Crow,meglio i Sioux…dalle evidenze, i capi non ci capiscono niente,dicono,gli indiani o i marziani?

  5. MA come, prima non si erano persi era tutto ok, si trattava solo una slogatura credo di ricordare… O sbaglio? Adeso esce fuori che hanno avuto problemi per l’individuazioend del percorso? Certo il parco è quel che è, è fuori discussione. Ad ogni modo, la prossima volta forse sarebbe bene fare un’autostrada anzicche dei sentieri per quegli scouts cosi esperti e titolati, che non si son persi. Cosi magari non sarebbero neanche obbligati neanche a scendere dalle macchine del resto, ne a rischiare la vita prendendo eventuali colpi di vento.

  6. Aldo Tassinari | 15 Agosto 2018 at 17:12 | Rispondi

    se le carte non sono esatte, se il sentiero è impervio, se la stanchezza prende il sopravvento ecc. ecc….a Sulmona si dice : Stetv alla cas!!!

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