Scuole, ecco i soldi per la Lombardo-Radice

Isolatori per l’adeguamento e non solo per il miglioramento sismico. L’amministrazione comunale rimette mano ai fondi e trova quelli necessari per far ripartire i lavori nella sede di via Togliatti della Lombardo-Radice, cantiere sospeso all’improvviso dopo una relazione geologica che aveva nei fatti reso inefficace il progetto che si stava eseguendo. I soldi per far tornare i cinquecento studenti stipati da un anno nel capannone dell’ex Croce Rossa, sono usciti dal premio assicurativo (del sisma 2009) per la Lola Di Stefano: 950mila euro che per oltre la metà andranno a mettere in sicurezza la scuola di via Togliatti (536mila euro che si aggiungono al milione e centomila euro già stanziato) e per la restante parte serviranno a coprire le spese di messa in sicurezza della sede del giudice di Pace nell’ex Omni quella del Coc al nucleo industriale e la scuola di via Trento.

“Entro la fine dell’anno dovremo avere una mappa più completa dei tempi – spiega l’assessore Nicola Angelucci – l’obiettivo è di far ripartire i lavori a primavera e liberare prima possibile uno spazio vitale per la logistica scolastica. Perchè riaprire questa struttura consentirà di liberare spazi per far partire anche gli altri lavori previste sulle scuole”. Serafini, Capograssi e la stessa Lola Di Stefano. Per quest’anno, però, non se ne parla: né per la Lombardo-Radice, né per la Masciangioli (altra scuola vuota), per le quali si spera di riaprire i battenti il prossimo anno scolastico. E così resta aperta la cartella logistica dei prossimi mesi, con i Musp in scadenza di contratto e la disperata ricerca di spazi alternativi seppur temporanei.

Una procedura da seguire con attenzione e senza sbavature, una priorità per la quale Angelucci annuncia l’attivazione dell’ufficio di edilizia scolastica a metà ottobre.

Di errori, d’altronde, non se ne possono fare proprio più: così, ad esempio, oggi sono stati depositati i progetti per l’accesso ai finanziamenti per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, quel famoso e fatidico bando di cui, come denunciato dal Germe a febbraio scorso, l’amministrazione dimenticò l’esistenza.

I progetti in cerca di finanziamento sono due: palazzo Meliorati (per circa un milione e mezzo di euro) e palazzo Mazara per il quale si chiedono quasi 3,8 milioni di euro. Si vedrà se saranno finanziati e un po’ si spera, perchè in qualche modo fanno parte di un patrimonio in abbandono che va assolutamente salvaguardato. “Non abbiamo inserito palazzo Pretorio – spiega Angelucci – perchè dovrebbe rientrare nel progetto di Casa Italia”. Dovrebbe, anche qui si continua a sperare.

 

 

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