Serpenti sismografi: il progetto del Max Plank Institute a Cocullo

Un piccolo trasmettitore impiantato in alcuni esemplari di serpenti per fornire informazioni sulle attività dei rettili che strisciano tra le rocce nelle vallate di Cocullo e dintorni. E cercare di “prevedere” eventi potenzialmente catastrofici. Come i terremoti che da sempre hanno pesantemente colpito il nostro territorio, dall’Aquila allo stesso comune di Cocullo che oggi è stato scelto quale sito idoneo per un progetto di ricerca di rilevanza mondiale.

Da uno degli istituti scientifici più prestigiosi al mondo, il Max Plank Institute MIP dove il direttore del dipartimento di comportamento animale, professore Martin Wikelski e la ricercatrice Uschi Muller intendono investigare la sensibilità dei serpenti ai movimenti sismici. Con l’aiuto e la collaborazione dei serpari il cui “celebre e iconico rito” da sempre legato al culto di San Domenico è supportato dal 2007 da un progetto di monitoraggio della salute dei serpenti. Unico in Italia, il progetto vede, nei giorni precedenti il rito, i serpari impegnati nella raccolta e identificazione dei serpenti che dopo essere misurati, pesati e marcati con microchip vengono sottoposti ad esame obiettivo e ad alcuni esami di laboratorio.

Da “cercatori a ricercatori” i serpari di Cocullo sostengono lo staff scientifico composto dai dottori Ernesto Filippi, Gianpaolo Montinaro e dal veterinario Pasqualino Piro, per la conservazione della specie oltre che per la tutela dello stesso rito di San Domenico Abate. Un percorso che, ricorda il comunicato del Comune di Cocullo, dal 2007 scienza, tradizione e antica cultura popolare compiono insieme “in un connubio che negli anni ha attirato l’attenzione del mondo scientifico e dei mass media”; dalla facoltà di veterinaria dell’università di Bari con cui dallo scorso anno è iniziata una collaborazione nell’ottica dell’approccio One Health all’interesse mostrato per Cocullo e i suoi riti dal New York Times.

Fino al recente intervento del MIP che “con il supporto dei serpari, custodi si un’arte antichissima e già coinvolti nelle attività di monitoraggio in corso”, permetterà al rito di San Domenico e dei Serpari di inserirsi all’interno del progetto ICARUS International Cooperation for Animal Research Using Space. Entrando a far parte dei big data che ogni giorno da ogni parte del mondo vengono trasmessi al MPI per lo studio di movimenti e comportamenti di migliaia di animali di ogni specie e dimensioni in ogni parte del globo. E da oggi, anche dei serpenti di Cocullo per “un’innovativa sfida che parte dal cuore dell’Abruzzo”.

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