C’è chi questa mattina non ha potuto fare una endoscopia, nonostante avesse fatto la preparazione che non è proprio una passeggiata, chi deve farsi un intervento e non ha potuto entrare in sala operatoria, chi è rimasto sospeso con le cure oncologiche e chi, ancora, in particolare tre classi, non potrà rientrare a scuola nonostante i quattordici giorni di quarantena siano trascorsi, così come c’è chi, rientrato dall’estero, è costretto agli “arresti domiciliari” in attesa dell’esito del tampone.
Il nuovo percorso del controllo delle positività, inaugurato sabato scorso, e che prevede di processare i tamponi non più a Teramo, ma ad Avezzano, ha creato un vero e proprio caos a Sulmona e in generale in tutta l’area peligno-sangrina.
I numeri piuttosto bassi dei nuovi casi arrivati fino a ieri, in sostanza, sono falsati, perché all’appello mancano la maggior parte dei tamponi eseguiti da lunedì: 125 solo tra martedì e mercoledì, tra cui, appunto, quelli di tre classi che, anche domani, non potranno rientrare tra i banchi.
Un disservizio burocratico che si aggiunge a quello dei vaccini e che consegna ancora una volta l’immagine di una Asl disorganizzata e incapace di far fronte alla pandemia.
Il problema, spiegano gli addetti, è legato al cambio della piattaforma informatica che di fatto non è consultabile da parte dello stesso servizio di prevenzione (che deve attivare le quarantene) e neanche dai medici di famiglia. Si naviga a vista, insomma, con il rischio di rompere il tracciamento e lasciare persone sane in quarantena più del dovuto o, come accaduto, non permettere ai pazienti affetti da altre patologie di potersi curare. Una direttiva interna della Asl, d’altronde, stabilisce che i tamponi in ospedale a chi deve ricoverarsi non li può fare direttamente l’ospedale: misteri da colletti bianchi.
Fatto è che da giorni centinaia di persone attendono l’esito del tampone, mentre oggi sono paradossalmente arrivati i responsi di quelli fatti ieri, perché inviati, in via eccezionale e per motivi tecnici, all’Istituto zooprofilattico di Teramo.
I nuovi casi accertati sono così 4: 2 a Raiano (madre e figlio), 1 a Sulmona (il figlio di un anno di un dipendente della fabbrica in cui nei giorni scorsi era scoppiato un focolaio) e 1 a Castel di Sangro, uno studente di una terza media la cui classe però era già in quarantena per un caso accertato.
Alla lista delle classi in quarantena, così, oltre a quelle che non ne possono uscire causa tamponi non pervenuti, si aggiunge una classe seconda della primaria di Raiano frequentata dal bambino risultato positivo oggi.
Siete ridicoli. Dimettetevi. Gente che da inizio settimana non sa se è positiva o meno.
Questo è quello che ci meritiamo..un manager all’asl Incapace e dirigenti incapaci..ma lo stipendio anche molto retribuito lo prendono a fine mese..senza vergogna! Per non parlare dell’altro mistero del numero per le informazioni sulle vaccinazioni..non risponde mai nessuno..invito il Germe a provare e poi chiedere informazioni sul perché..