Usura, Valeri e Tonti si avvalgono della facoltà di non rispondere

Si è svolto questa mattina l’interrogatorio di garanzia per l’assicuratrice Katia Valeri e per l’ex dirigente ed educatrice Elvira Tonti, le due presunte usuraie finite nel mirino dell’indagine avviata sull’autolavaggio di via Badia la cui gestrice sarebbe la vittima. Valeri e Tonti si sono avvalse della facoltà di non rispondere al magistrato che ha riconfermato gli arresti domiciliari per entrambe. Giovedì si discuterà la causa del riesame chiesta dagli avvocati Alessandro Margiotta e Nino Ruscitti per ottenere l’alleggerimento della misura cautelare.

L’accusa per le due insospettabili è quella di usura perchè entrambe avrebbe concesso alla donna un prestito con interessi del 20 per cento al mese. Secondo la ricostruzione degli inquirenti le due, nel 2014, si sarebbero offerte di prestare soldi alla gestrice dell’attività, già in difficoltà nel pagare debiti contratti verso una famiglia rom sempre a tassi usurai; e poi ancora nel 2015 in cambio di una dilazione di pagamento. Dal 2014 ad oggi Valeri e Tonti avrebbero intascato 6mila euro di interessi a fronte di un prestito iniziale di 2mila euro.

Ha parlato di “fenomeno vivo seppur sommerso” il sostituto procuratore Stefano Iafolla riferendosi all’usura sul territorio avvertendo, durante la conferenza stampa dello scorso 16 novembre, che “l’indagine non è finita”.

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