Verbale “falso”. I sindaci chiedono la sospensione dei bandi Cogesa

Una diffida formale quella inviata ieri al sindaco di Sulmona, in qualità di presidente del controllo analogo, e all’amministratore Cogesa Vincenzo Margiotta: sei firme in calce di altrettanti Comuni soci che chiedono di sospendere immediatamente i bandi di concorso con cui la società pubblica si appresta ad assumere, nonostante il parere contrario del dirigente del Bilancio del Comune di Sulmona, ben trentadue persone, tra avvocati, ingegneri, amministrativi ed operatori ecologici.

Quei bandi, sostengono i sindaci, nessuno li ha autorizzati, nonostante quanto sia stato riportato nel verbale della riunione del 18 settembre scorso nel quale, tra le varie ed eventuali, è stato riportato che il comitato di controllo “delibera che il bando per l’assunzione di personale per diverse qualifiche e ruoli è in preparazione e che verrà bandito entro ottobre tramite tutti i canali di comunicazione e consegnato prima in controllo analogo”. “Tale deliberato – scrivono i sindaci – non corrisponde alla volontà manifestata dagli scriventi in seno al Comitato e ciò non solo perché non era affatto oggetto di discussione non figurando neanche all’ordine del giorno della convocazione ma soprattutto perché nessuno degli scriventi ha mai inteso approvare il detto bando”. Insomma il verbale se non “falso” è sicuramente non vero e “non corrisponde assolutamente a quanto realmente accaduto”. Un piccolo giallo che si aggiunge a quello della convocazione lunedì scorso dei soci e che, soprattutto, inasprisce ancora di più i rapporti tra i soci e l’amministratore del Cogesa. La segnalazione del “verbale falso” d’altronde, era stata già fatta il 30 ottobre scorso al sindaco Casini che, però, non si era degnata neanche di rispondere ai suoi colleghi.

Così ieri è arrivata la dura diffida dei sindaci che chiedono la revoca del verbale e l’immediata sospensione delle procedure concorsuali, già ritenute dal dirigente del Comune di Sulmona, “antieconomiche e incoerenti”. “La razionalizzazione delle risorse pubbliche – si legge nella diffida – è un principio cardine nell’attività degli enti pubblici e il parere autorevole di una dirigente del Comune capofila non può essere derubricato a mera opinione ma, al contrario, deve assumere un’importanza rilevante e decisiva nell’orientare gli atti amministrativi conseguenti”.

I sindaci sono preoccupati, come la dirigente Sorrentino, della sostenibilità economica di un’infornata di personale che al momento non è giustificata dai numeri e non è a riparo da illegittimità degli affidamenti in house (quali quelli in discussione per Sulmona e L’Aquila), ma soprattutto perché la consistente spesa che verrebbe caricata sulla società metterebbe a rischio di tenuta la stessa, con conseguenze che potrebbero riversarsi su chi nel Cogesa già lavora.

“Un piano assunzionale così consistente, inoltre – continuano i sindaci -, deve essere approvato dal Comitato ristretto del controllo analogo dei sindaci e preventivamente votato dai consigli comunali dei Comuni soci che devono esercitare un chiaro e definito atto di indirizzo, così come è stabilito dai provvedimenti normativi in materia”.

Commenta per primo! "Verbale “falso”. I sindaci chiedono la sospensione dei bandi Cogesa"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*