D’Alfonso brucia il “dissenso”, ma si scotta

Questa emergenza incendio brucia anche il presidente della Regione Luciano D’Alfonso e lo fa attraverso la penna della giornalista Lilli Mandara sul blog Maperò. Non bastava aver presentato al premier Gentiloni il sindaco Casini come “eroina degli incendi”, D’Alfonso continua a collezionare figuracce perchè la collega Mandara tira le orecchie al presidente questa volta per la sua scarsa considerazione dei Parchi abruzzesi, non convocati al tavolo del 14 settembre in cui si deciderà il futuro dei terreni arsi. Una scelta probabilmente legata al cattivo sangue che scorre tra D’Alfonso ed il presidente del Parco Nazionale della Majella, Franco Iezzi.

In primo avviso la giornalista, dopo che il presidente della Regione ha addossato le colpe dell’incendio al Parco Majella che non ha provveduto a suo modesto parere di presidente della Regione a manutenzione, pulizia e quindi prevenzione incendi, chiama in causa due importantissime delibere regionali (877/2016 e la 279/2017) nelle quali proprio la Regione vieta la pulizia del sottobosco e norma tutta un’altra serie di provvedimenti, tra le altre cose, demandati anche all’iniziativa dei singoli comuni proprietari dei terreni. Il Parco Majella, capro espiatorio di tutta l’emergenza, viene così risollevato, in un certo senso, dall’accusa.

E poi c’è il rapporto diretto tra i due presidenti su cui Mandara si sofferma in particolar modo partendo da una lettera in cui Iezzi chiede a D’Alfonso spiegazioni circa il suo continuo comportamento irrispettoso: “Da oltre due anni ti stai esercitando in una continua opera di delegittimazione della mia persona, nella mia funzione di presidente del Parco, svolta in molteplici occasioni e con varie modalità (tutte regolarmente documentate)” scrive Iezzi e riporta Mandara.

Come a dire: al rogo il dissenso, ma a volte si rischia di rimanere scottati.

1 Commento su "D’Alfonso brucia il “dissenso”, ma si scotta"

  1. il sig.Iezzi presidente, se ha qualcosa da raccontare circa le negligenze e volute negligenze (disposizioni/delibere regionali) sulle responsabilita’ dei mancati piani di prevenzione incendi,cura,manutenzione,mezzi,personaale,tecnologie antincendio,sentieri,linee tagliafuoco,
    ecc,ecc …deve andare in Procura dal Procuratore capo Sig.Bellelli,e non fare dichiarazioni, comunicati,note,annunci,spot pubblicitari giustificativi…tutto regolarmente documentato!

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