Definanziamento Pnrr, i dem replicano a FdI: “Nessuna difesa dell’Abruzzo, solo maglia di partito”

Alle parole pronunciate ieri dal senatore dem, Michele Fina, sul definanziamento riguardo le opere Pnrr abruzzesi, fanno eco gli altri rappresentanti del Pd regionale. In una nota congiunta, il segretario del partito abruzzese, Daniele Marinelli, assieme allo stesso Fina, Luciano D’Alfonso e i consiglieri regionali dem abruzzesi, attacca pesantemente l’operato del governo Meloni. Un operato che i parlamentari di Fratelli d’Italia abruzzesi (Etelwardo Sigismondi, Guido Quintino Liris e Guerino Testa) hanno tentato, più o meno maldestramente, a difendere per quanto riguarda il definanziamento delle opere.

“Per accedere alle risorse – asseriscono da FdI- ogni progetto selezionato deve attraversare diverse fasi che comprendono: l’acquisizione dei pareri, l’affidamento dei lavori, l’esecuzione, il collaudo e la rendicontazione delle spese. Queste procedure non possono seguire le consuete tempistiche amministrative a cui siamo, purtroppo, abituati, ma devono aderire alle stringenti scadenze europee, con il termine ultimo fissato – per la rendicontazione – al 31 agosto 2026. La rimodulazione è stata, quindi, necessaria per assicurare, ai progetti che rischiavano di non rientrare nei tempi e negli obiettivi del PNRR, di non perdere i finanziamenti previsti”. Peccato che buona parte di quei progetti siano già avviati, con esecuzione dei lavori praticamente ultimata. Insomma, una mezza verità.

“Speravamo in un sussulto, da Abruzzesi – replicano dal Pd -. Ma niente da fare. La replica dei parlamentari di Fratelli d’Italia all’allarme lanciato dai parlamentari del Partito Democratico sulla pesantissima sottrazione di fondi ai progetti abruzzesi del Piano nazionale di ripresa e resilienza è vaga e formale”.

“Tutto già ascoltato – concludono i dem -, compresi i suoni di trombe e fanfare. Stiamo parlando di centinaia e centinaia di progetti, per un totale di oltre mezzo miliardo di euro, che il governo sta chiedendo all’Unione europea di non finanziare più. Gli esponenti di Fratelli d’Italia, emulando lo stile più proprio del Presidente Marsilio, invece di difendere l’Abruzzo vestono la maglietta del loro partito, infischiandosene della nostra regione. Nelle loro dichiarazioni mancano naturalmente le risposte che agli abruzzesi interessano di più: quali sono le fonti di finanziamento alternative, per quali opere?  Sono state individuate? Quali sono le tempistiche? Abbiamo la sensazione che ci sia solo grande confusione e che in tutte le ipotesi possibili a pagare il prezzo di tanta improvvisazione sia sempre e comunque l’Abruzzo, che si vede scippare i fondi per opere importantissime”.

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