Il cacciatore di stelle

Venerdì prossimo lascerà la Direzione Navi Militari di Fincantieri a Genova dove è capo del dipartimento di Systems Engineering, per dedicarsi ad un’avventura “dell’altro mondo”, anzi degli altri mondi. Perché Lucio Tirone, 50 anni di Sulmona, a luglio si recherà nel deserto occidentale dell’Australia per dirigere la costruzione, l’integrazione e il collaudo di uno dei due radio-telescopi più grandi e potenti mai pensati al mondo.

Tirone si occuperà infatti di coordinare tramite l’ingegneria dei sistemi (che prevede l’interazione tra tutti gli elementi in campo: da quello tecnico, a quello economico, a quello sociale), e per la quale è il primo esperto certificato italiano, la fase di implementazione del progetto denominato SKA (square kilometer array), un sogno da quasi 2 miliardi di euro finanziato da 16 Paesi e che ambisce a “fare le pulci” all’universo. Grazie ad oltre 130mila antenne a bassa frequenza e una sistema di computer altamente avanzato, infatti, il radio-telescopio (situato in Australia e con un quasi gemello per le frequenze medie in Sudafrica), sarà in grado di scandagliare in una dimensione spazio temporale dettagliata e velocissima l’universo.  Il radio-telescopio sarà capace di analizzare il cielo con una velocità molte volte superiori a quanto sia mai stato fatto prima. Grazie a stazioni riceventi che si estendono per una distanza di oltre 65 chilometri da un nucleo centrale, metterà alla prova la capacità dei radioastronomi fornendo le immagini a maggior risoluzione di tutta la storia dell’astrofisica. Per dare una dimensione dei dati che saranno in grado di gestire questi telescopi, si pensi che una di loro gestirà più dell’equivalente del traffico internet mondiale del 2015.

Il radio-telescopio sarà in grado di intercettare i più deboli segnali extraterrestri e di trovare e leggere le molecole più complesse: un cacciatore di stelle, insomma, anzi di pianeti, perché tra gli obiettivi del progetto c’è quello di verificare l’esistenza di altre forme di vita nell’universo.

Non solo: SKA indagherà la materia oscura che avrebbe dato il via all’espansione dell’universo dopo il Big Bang mappando la distribuzione cosmica di idrogeno, studierà la natura della gravità e ricercherà le pulsar in orbita attorno ai buchi neri; creerà mappe tridimensionali dei magneti cosmici per capire come si stabilizzano le galassie e come si formano stelle e pianeti, qual è stata l’alba galattica. Insomma il viaggio di Perseverance su Marte appare al confronto “poca cosa”, rispetto alle informazioni che sarà in grado di fornire SKA sul cielo sopra la terra.

“Il progetto durerà otto anni almeno – racconta Tirone in una videointervista al Germe – ma i radio-telescopi resteranno in vita per cinquanta anni e saranno a disposizione di tutti, chiunque potrà prenotare delle finestre temporali per scopi scientifici per esplorare il pezzetto di cielo al quale è interessato”.

E chissà, domani, trovare un altro mondo da abitare.

2 Commenti su "Il cacciatore di stelle"

  1. Niente di meno ,nel deserto occidentale dell’Australia.

  2. Anselmo sahel | 25 Aprile 2021 at 21:31 | Rispondi

    Spero sempre che qualcuno di questi illustri concittadini un giorno possa guidare la nostra amata città… Ormai un deserto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*