La “Croce della Speranza” donata al vescovo Fusco dai detenuti

Arriva da dietro le sbarre la “Croce della Speranza”, regalata al vescovo di Sulmona-Valva, Mons. Michele Fusco. L’opera, una croce pettorale in legno, è stata realizzata all’interno dei laboratori nel carcere minorile di Casal del Marmo e nel nuovo complesso romano di Rebibbia. A consegnare la croce è stato il cappellano di Sulmona, padre Lorenzo Marcucci.

Un progetto che nasce grazie a don Raffaele Grimaldi, in sinergia con l’Associazione dei Cappellani delle Carceri “San Giuseppe Cafasso”, con la Caritas Regina Pacis e con l’Associazione “Liberi nell’Arte”, grazie al supporto dell’Accademia Internazionale Arti e Restauro. I laboratori hanno realizzato delle Croci pettorali da consegnare ai Vescovi impegnati nella pastorale penitenziaria in tutta Italia. A promuovere il progetto è stato l’ispettorato del lavoro generale dei cappellani

“Non posso che rallegrarmi per l’iniziativa promossa dall’Ufficio Ispettorato dei Cappellani in collaborazione con gli altri Enti”, ha dichiarato Mons. Fusco, “così facendo voi perseguite il vero fine del trattamento penitenziario, quello di favorire la riabilitazione del detenuto, della persona e promuovere una reale reintegrazione nella società. Tutto questo non può che passare dalla riscoperta delle proprie potenzialità e talenti, delle proprie capacità e sensibilità personali, delle quali l’arte è una forma di espressione privilegiata”.

La casa circondariale di Sulmona sarà sede anche di una messa, in occasione della Pasqua, celebrata proprio dal vescovo Fusco per i detenuti. “La Croce – conclude Fusco – è segno di speranza, di riconciliazione, è segno dell’amore che Dio ha per noi e della Sua infinita misericordia”.

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