La musica ovidiana in un documentario: note e accordi sulmonesi raccontati da Silvio Mancinelli

La passione per la musica l’ha sempre avuta sin da quando, adolescente, suonava con i Beehive al Naima. Una passione che abbraccia tutti i generi musicali e che oggi lo ha portato a trasformare un sogno in un progetto musicale.

Vuole riportare la musica rock a Sulmona Silvio Mancinelli, classe 1977, sulmonese dall’animo rockettaro. Due romanzi pubblicati alle spalle e un progetto appena partito con la raccolta di materiale per produrre un documentario nel quale ripercorrere le tappe di una decade rimasta nel cuore e nei ricordi di chi l’ha vissuta. Dall’inizio degli anni ’90 ai primi 2000, un decennio riassunto in un lungometraggio che attraverso interviste ai protagonisti dell’epoca, brani eseguiti da band ricostituite e video originali, permetterà di rivivere un periodo in cui dal rock, al grunge al metal, la musica era espressione di libertà non solo artistica. Ad arricchire il progetto anche una mostra per accompagnare la presentazione del documentario e coinvolgere la comunità in un diverso modo di fare cultura.

Iniziative per le quali Mancinelli chiede la collaborazione di tutti coloro che hanno vissuto, da musicista o da spettatore, quei concerti che dal Naima alle piazze coinvolgevano tantissimi giovani e non solo. Per raccogliere filmati dell’epoca, fotografie o altro materiale da utilizzare nel documentario, nell’allestimento della mostra e in altre future iniziative. Eventi che Silvio Mancinelli insieme ad Antonio Ranalli ed Emanuele Verrocchi che con lui condividono il progetto, sognano di realizzare all’interno di un locale che come il Naima di un tempo apra le sue porte a musicisti ed appassionati.

“Oggi a Sulmona non esiste più un locale dove suonare ed ascoltare buona rock music – spiega Mancinelli – forse perché non si pensa al rock come cultura”. E invece, come testimoniano i numerosi eventi organizzati in passato a Sulmona e in Valle Peligna, “non esiste musica di serie A quella di serie B” e anche la musica rock può essere strumento di crescita culturale.

Come “il movimento musicale che negli anni ’90 attirava nella nostra città musicisti e band anche da fuori regione per partecipare alla famosa Rassegna rock natalizia” ricorda Silvio Mancinelli, un appuntamento che dal 1994 in poi, per circa dieci anni, ha visto arrivare a Sulmona artisti spinti solo dal desiderio di fare rock e condividere la passione per un genere che, a livello internazionale, attraversava il suo secondo periodo d’oro. Erano gli anni degli Guns ‘n Roses, degli U2, dei Green Day e degli Oasis, gruppi che riempivano gli stadi e facevano sognare con le cuffie alle orecchie. Ricordi di un passato non troppo lontano fatto di musica e gioventù, tempi senza internet e senza cellulari quando i ragazzi si incontravano a piazza XX Settembre per parlare di sé e delle proprie passioni. Come quella per il rock che a Sulmona, come altrove, univa molti giovani quasi tutti alle prese con uno strumento musicale, da suonare con o senza band.

“Non sono nostalgico e non vivo nel passato – conclude Silvio Mancinelli – so che il mondo è cambiato e la musica che oggi piace ai ragazzi è diversa. Ma è sempre musica e mi piacerebbe sentirla risuonare come un tempo”. Magari in una Rassegna che sia, questa volta, non solo rock.

5 Commenti su "La musica ovidiana in un documentario: note e accordi sulmonesi raccontati da Silvio Mancinelli"

  1. Mamma mia che bellissimi ricordi che mi state riportando alla mente …
    La foto dei fuck and fun è spettacolare 😀

  2. A chi vanno inviate le foto? Ne ho parecchie

  3. I piu bei periodi della nostra vita erano fatti di musica e soprattutto relazioni vere…..forse anche delle generazioni prima di noi ..ed i ricordi erano importanti …si plasmano nella nostra mente e sapevano di buono …ora no è tutto immortalato ci hanno tolto pure il gusto di evocare un Ricordo e raccontarlo o di assaporare un momento siamo schiavi dell’ingegneria sociale capitalistica che ci ha fottuto il cervello .
    Di una cosa sono certo la tecnologia intesa come inglobatore del tutto ha distrutto le relazioni .
    La vita sociale ed in generale sembra aver assunto meno senso ed il tempo sembra si sia accorciato perché rubato dalla distrazione di massa dei telefoni e social in generale……non ci sono piu’ nemmeno le passioni e i dubbi che condividevamo con la nostra ristretta cerchia di amici….oggi si va a cercare tutto su chat GPT e per conoscere qualcuno si va sul suo profilo pensando che con quelle poche foto e frasi del caxxo riusciamo a capire tutto di una persona ….ma non è cosi .
    E se qualcuno obietta a questa triste verità adducendo che forse campiamo qualche anno in piu grazie alla tecnologia rispondo cosi :
    …..E’ meglio bruciarsi che spegnersi pian piano .

  4. volendo le foto si possono inviare direttamente a me lasciando i riferimenti e l’autore della foto
    smancinelli77@gmail.com
    per il resto: è vero che le dinamiche sociali sono cambiate ma questo non vuol dire che non si possa attualizzare un qualcosa per andare oltre alla solita cena il sabato per poi rimanere a casa a vedere la tv. siamo genitori ma questo non vuol dire che non si possa avere un pò di svago

  5. Davide Cimarelli | 21 Marzo 2024 at 17:51 | Rispondi

    Ottima iniziativa. Segnalo che ogni venerdì sera l Antica pizzeria Napoletana sta organizzando concerti rock e musica dal vivo, con notevole impegno e passione.
    W il rock 🤘

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