“La prima regola” di Andrea Fuorto: ragazzo difficile tra i banchi del grande schermo

L’anteprima nazionale c’è stata sabato sera a Lecce, fuori concorso al Festival del cinema europeo e “la sala – dice Andrea Fuorto, 24 anni di Sulmona, tra i protagonisti del film – ha risposto molto bene, con tante domande e tanto interesse”.

Il giovane attore sulmonese, dopo l’esordio nel cinema con l’Arminuta, si presenta in sala con un nuovo film, “La prima regola”, opera prima del regista Massimiliano D’Epiro, prodotto da GoldenArt e Raicinema e distribuito, a partire dal 1 dicembre, da Notorious Pictures.

La storia è quella di un prof incaricato di tenere un corso di recupero per sei studenti sospesi in una scuola superiore di periferia. A complicare le cose, a pochi metri dalla scuola c’è un centro assistenza migranti – lo “Zoo” – diventato ormai un campo profughi perenne, una struttura che crea non poche tensioni tra gli abitanti e che vede Nicolas, principale antagonista, interpretato da Fuorto, in prima linea in veste fascista e razzista.

“I protagonisti-antagonisti sono ragazzi difficili, resi difficili dagli eventi: Nicolas era stato bullizzato, proprio come me quando ero piccolo e cicciotto al liceo classico di Sulmona – racconta Andrea – poi c’è il ragazzo di colore vittima di razzismo, la ragazza vittima di revenge-porn, quella violentata: insomma una serie di archetipi del malessere e della società nei quali la rabbia implode perché nessuno ha insegnato loro a reagire e che il professore cerca di tirare fuori”.

Il parallelo con “Mery per sempre” è scontato, anche perché il regista è il compagno di Violante Placido, genero insomma di Michele che con “Mery per sempre” portò forse per primo il genere della periferia scolastica sullo schermo in Italia. “Non ho visto quel film – continua Andrea Fuorto che d’altronde al tempo del film di Marco Risi (1989) non era neanche nato – ma ne ho sentito parlare. La differenza fondamentale è però che oggi non esistono più periferie di città e isole felici in provincia, perché la Rete ha abbattuto le barriere e quanto accade nella ‘nostra’ classe accade ovunque. Nel film non vogliamo dare risposte, ma porre domande”.

Fuorto ha avuto tutto il tempo di prepararsi a questo film, tratto dallo spettacolo teatrale “La classe” di Vincenzo Manna: “Abbiamo fatto due settimane di prove vivendo a stretto contatto con gli altri ragazzi interpreti – racconta – e abbiamo così avuto il tempo di affiatarci, permettendo al regista di concentrarsi sulla resa estetica quando abbiamo girato lo scorso anno nel quartiere Libertà a Bari. Ne è uscito un bel lavoro che mi auguro sia visto da ragazzi e genitori insieme, perché aiuta a capire e capirsi tra generazioni”.

Non è escluso un evento anche a Sulmona, dove episodi di violenza tra i giovani non certo mancano: “Nella mia città torno sempre volentieri” aggiunge Fuorto, ormai lanciato nella settima arte. Ha infatti appena finito di girare il suo terzo film “Patagonia” del regista silvarolo Simone Bozzelli che uscirà il prossimo anno. “Nel frattempo seguo ‘La prima regola’ – conclude Fuorto – sarà una promozione impegnativa”.

5 Commenti su "“La prima regola” di Andrea Fuorto: ragazzo difficile tra i banchi del grande schermo"

  1. Bravo e in bocca al lupo

  2. Bravo. Un Sulmonese che onora la sua città.
    Ad maiora semper.

  3. Adorabile bambino che ho avuto la fortuna di avere tra le braccia….In bocca al lupo uomo straordinario

  4. Vai Andrea, falli fuori tutti ☺️

  5. Questo non l’ho mai pichiato

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