Mainarde: Enel alza bandiera bianca e chiede di sospendere la VIA

La denuncia degli ambientalisti, il no del Parco e le proteste di molti amministratori hanno costretto l’Enel Green Power ad alzare bandiera bianca o almeno a chiedere una tregua. Le bombe tornano nelle casse, insomma, e, per il momento, l’impianto di pompaggio Pizzone 2 delle Mainarde al confine tra Abruzzo e Molise, è sospeso.

L’Enel Green Power ha infatti chiesto al ministero di sospendere la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) in quanto “intende approfondire ulteriormente le osservazioni e le proposte di enti e stakeholder locali per proseguire con le integrazioni che già sta apportando alla documentazione sulla base degli incontri in corso con il territorio – si legge in una nota -. La società conferma la massima attenzione all’ambiente e alle esigenze delle comunità locali e coglie l’occasione per rimarcare che l’ascolto è un elemento centrale della sua presenza sul territorio”.

L’opera, dal costo di circa 500 milioni di euro, prevede la realizzazione di 10 km di gallerie dal diametro di 6 metri nel cuore delle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo per la realizzazione di un sistema di pompaggio con una nuova stazione elettrica tra i laghi di Montagna Spaccata e Castel San Vincenzo.

Oltre 900.000 mc di rocce da scavo, una parte consistente delle quali dovrebbe essere scaricata per sempre in alcune aree limitrofe, una addirittura all’interno del Parco. Oltre 11 ettari di bosco sarebbero tagliati a raso per ospitare le aree di cantiere della durata di ben 5 anni. 

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