Marelli, i conti non tornano a Sulmona. Fiom chiede confronto con l’azienda

I conti sullo stabilimento Marelli di Sulmona non contano. Lo denuncia la Fiom a seguito della riunione di ieri tra l’azienda e le altre organizzazioni sindacali, alla quale la stessa Fiom non ha potuto prendere parte nonostante i solleciti fatti a Marelli per fissare l’incontro il 27 settembre. Ma a preoccupare, più che la presa di posizione aziendale, sono i numeri emersi dopo la chiusura della CDS.

A fronte dell’aumento da 1.050 a 1.180 furgoni di Sevel, a Sulmona terminano nel giro di poche ore gli esuberi per produrre di fatto 130 furgoni al giorno in più, vale a dire 44 furgoni in più a turno.

“Se per fare 130 furgoni – denuncia Fiom – servono 68 persone in più, se la matematica non è un’opinione, dobbiamo desumere che finora a Sulmona si è lavorato sotto organico? Vuol dire che o i numeri precedenti erano sballati, oppure sono sballati i numeri di oggi”.

Insomma, a Sulmona si è passati in 6 giorni dall’avere un reparto di manutenzione che come denunciato dalla fiom nell‘incontro nazionale il 19 settembre era smembrato, mentre per l’azienda era “numericamente a posto”, al richiedere trasfertisti per la manutenzione. Dal cedere trasfertisti verso altri stabilimenti, al parlare addirittura di lavoratori somministrati;dall’avere 68 esuberi a chiudere la CDS.

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