Mense bloccate, giovane madre costretta a lasciare il lavoro dei suoi sogni

Gli effetti della mensa bloccata non sono solo quelli dei lavoratori in cassa integrazione, dei genitori arrabbiati, dei bambini costretti ai panini. Gli effetti della mensa bloccata sanno andare ben oltre. E’ il caso di Melissa Fejza, giovane madre di due bambine iscritte alla scuola d’infanzia. Melissa, 29 anni, è una di quelle che con l’inizio della scuola avrebbe potuto iniziare a coltivare la sua passione e in parte lo ha fatto fino a quando la sospensione delle mense non ha scardinato il suo sogno.

Melissa, infatti, era riuscita a trovare un lavoro in grado non solo di arrotondare le disponibilità economiche in casa, ma anche di farla crescere a livello personale e professionale, il lavoro dei suoi sogni: fare la pasticcera. La sorte beffarda, è il caso di dirlo, ha voluto che questa opportunità le si sgretolasse addosso. Ad un mese dalla sua assunzione, infatti, si è dovuta rassegnare a lasciare la pasticceria perchè conciliare lavoro e famiglia era diventato impossibile. Un conto, infatti, se le sue due bambine fossero rimaste a scuola anche nell’orario pomeridiano, un altro è riprenderle tutti i giorni per pranzo. “All’inizio- racconta- ho provato a gestirmi allontanandomi da lavoro il necessario per riprenderle o farle stare qualche volta con me, ma questo non è possibile per questioni di sicurezza, quindi ho dovuto rinunciare. Meno male che c’è mio marito”.

Non è affatto bello ascoltare queste parole, toccare questa rassegnazione perchè le tematiche che qui vengono fuori non sono solo quelle che attanagliano il mondo scolastico sulmonese dall’inizio dell’anno, qui c’è una giovane donna costretta ad abbandonare il suo lavoro, una giovane madre che al momento non potrà proseguire nel realizzare il suo desiderio. Cose semplici, che testimoniano la portata di quanto sta accadendo,  di uno Stato che continua ad allontanarsi dai suoi principi fondanti, come ad esempio l’articolo 1 della costituzione, per chi non lo ricordasse: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. E metti le difficoltà di essere donna, e quelle di essere madre. E metti di trovare un lavoro, quello che avresti sempre voluto fare, in un Italia dove il tasso di disoccupazione giovanile è alle stelle. E metti una scelta, che poi tanto scelta neanche è, meglio chiamarla costrizione.

Ieri Melissa era tra le mamme che protestavano a Palazzo San Francesco, insieme ai lavoratori del servizio mensa ora in cassa integrazione, per sollecitare l’amministrazione a chiudere la vicenda al più presto. Nonostante tutto, con un gran sorriso, un po’ titubante, Melissa ha raccontato brevemente la sua storia, probabilmente simile a quella di tante altre donne e uomini lì presenti nella speranza di tornare, il prima possibile, a condurre una vita in cui lavoro e famiglia si possano conciliare non solo per portare a casa un altro stipendio, nei casi più estremi l’unico.

Simona Pace

2 Commenti su "Mense bloccate, giovane madre costretta a lasciare il lavoro dei suoi sogni"

  1. WARNING il commento è stato rimosso perchè contenente frasi diffamatorie

  2. Era la verità… Anche se scomoda a qualcuno

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*