Modifiche al regolamento Euro 7. Esulta Marsilio: “Tutelato settore automobilistico abruzzese”

Semaforo verde dal Consiglio UE sulle modifiche al regolamento Euro 7. Requisiti e disposizioni del nuovo standard saranno meno stringenti rispetto al testo originario, così come richiesto dalla filiera automobilistica. Le maggiori novità riguardano l’estensione a trenta mesi dei termini di applicabilità delle nuove norme e il mantenimento, per le auto e i furgoni, delle regole previste dall’attuale normativa Euro 6.

“Le modifiche al regolamento Euro 7 sull’automotive sono un’ottima notizia per l’Italia e per l’Abruzzo – commenta il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio -. Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento e congratulazioni al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e all’intero Governo italiano per il significativo miglioramento apportato al testo rispetto alla proposta iniziale della Commissione Europea. Tale impegno ha permesso di far recepire con successo le richieste a tutela del settore automobilistico italiano e abruzzese”.

“In qualità di Presidente del gruppo ECR- aggiunge Marsilio- ho personalmente dedicato molte energie per sostenere questi stessi principi all’interno del Comitato europeo delle Regioni. Comprendo perfettamente quanto sia stato arduo ottenere questo risultato, che non solo rappresenta una vittoria per l’Italia ma, come ha sottolineato il Ministro Urso, una vittoria della ragione sulla mera ideologia”.

Tra le novità previste sui limiti alle emissioni e sulle condizioni di prova, si propone di mantenere per le auto private e i furgoni (veicoli M1 e N1) le regole previste dall’attuale normativa Euro 6. Inoltre, per i veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e per quelli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti), i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono solo leggermente adattate rispetto alla norma Euro 6/VI.

Il regolamento si propone di allineare i limiti di emissione delle particelle dei freni e del tasso di abrasione dei pneumatici agli standard internazionali adottati dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo si interviene sull’obbligo di installazione di un sistema di monitoraggio delle emissioni a bordo, chiedendo una miglior definizione dello stesso sistema e delle sue funzionalità, senza che ciò vada a impattare sulla sicurezza stradale.

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