Morto a 20 anni in cella: Di Rocco scrive al Guardasigilli

Una triste vicenda quella della morte di Patrick Guarnieri, ventenne di Giulianova morto suicida nel carcere di Castrogno nel giorno del suo compleanno, che ha scosso gli animi e riacceso i riflettori sulla questione del sovraffollamento carcerario. Su cui è intervenuta anche Giulia Di Rocco, membro del Forum RSC rom, sinti e camminanti e dell’IRU International Roma Union che rappresenta i rom presso il Consiglio d’Europa e all’ONU nonché presidente del primo partito politico italiano nazionale rom e sinti Mistipè. Scrivendo una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere di intervenire e trovare una soluzione al problema del sovraffollamento carcerario e ribadire la sua vicinanza alla famiglia di Patrick che, in attesa dei risultati dell’autopsia prevista per oggi, chiede di fare luce sulla vicenda.

Una storia difficile quella di Patrick Guarnieri, giovane con problematiche fisiche e psicologiche che lo hanno portato a commettere una serie di reati per i quali lunedì scorso era stato trasferito nel carcere di Teramo. Per poi essere trovato morto due giorni dopo, alle 5.45 del mattino del 15 marzo, soffocato dal lenzuolo appeso alle inferriate della finestra della sua cella.

Una morte che la famiglia di Patrick, parte della quale è di Sulmona, non vuole accettare e per la quale Giulia Di Rocco chiama in causa l’intero sistema carcerario italiano afflitto dall’emergenza del sovraffollamento che uccide la dignità di chi sta scontando la sua pena. “Come si può morire a vent’anni?”: questa la domanda che la Di Rocco rivolge prima di tutto a se stessa pensando a Patrick che, sordomuto e con una vita difficile alle spalle, forse “non era in condizioni di stare in carcere ma in una struttura sanitaria controllata”. Riflessioni che Giulia Di Rocco ha voluto condividere, esponendosi in prima persona, con le istituzioni chiamate a farsi carico del problema carcerario italiano da troppo tempo in attesa di adeguate soluzioni. “Un dovere di ogni politico che si rispetti”.

1 Commento su "Morto a 20 anni in cella: Di Rocco scrive al Guardasigilli"

  1. bene,si cerca visibilita’…risaputi tutti i problemi dei penitenziari italiani,i peggiori d’Europa,ragioni per le quali agli avvisi/raccomandazioni seguiranno le procedure di infrazione,la signora conosce perfettamente anche le numerose analisi,relazioni,inchieste,procedure,studi,confische,dossier ,ecc,ecc,” criminalita’ organizzata/mappa delle mafie ” quindi che dice,prende posizione,denuncia,scrive a tutte le Autorita’Nazionali ed Internazionali ? Ovvie le ragioni ripristinare lo Stato di diritto (Cittadini),la sicurezza pubblica nella Legalita’ diffusa,e basta,o no?

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