Pane e filosofia: Cacciari incanta il Pacifico

“La filosofia è inattuale, nel senso che non è allineata al suo tempo”. Massimo Cacciari fa un po’ il verso a Friedrich Nietzsche in un cinema Pacifico gremito di studenti e addetti ai lavori. L’ex sindaco della Serenissima, ieri, è stato ospite a Sulmona in un incontro promosso e organizzato dalla sinergia dei poli scolastici sulmonesi, “Ovidio” e “Fermi”, e con il contributo del Centro Europe Direct di Chieti. Da questa unione si dovrebbe partire. Dalle due culture (umanistica e scientifica), che si ritrovano in un’intersezione inusuale per i tempi contemporanei.

E a dirlo sono i dati, con quel crollo delle iscrizioni sia nei licei classici italiani (5,8% di iscritti nell’ultimo anno scolastico) e sia nei percorsi tradizionali del liceo scientifico (quelli dove tra le materie di studio c’è anche Lingua e Letteratura Latina). Due universi che, in realtà, vivono solo se l’altro sopravvive e non se viene completamente annientato e annullato, come spiega il docente di Filosofia Morale, Oreste Tolone, tra gli organizzatori dell’incontro-intervista con Massimo Cacciari.

“Sicuramente, per quanto riguarda le scuole, paghiamo lo scotto di una concezione dualistica della cultura – spiega Tolone -. E’ come se ci fossero due tipi di formazioni inconciliabili tra loro: una che coltiva l’animo, l’altra che lavora sulla dimensione razionale, scientifica e funzionale al buon vivere economico”. D’altronde è il sillogismo messo in campo da molte famiglie nel momento della scelta della scuola secondaria di II grado per i propri figli: quale mansione è più remunerata? Ingegneri, architetti, medici e informatici. E allora viene spontaneo mettere nello zaino una calcolatrice e risparmiare sull’acquisto di un dizionario di greco, o di latino.

“Noi, però, sappiamo che ad esempio medici e scienziati che hanno anche buona formazione umanistica hanno anche una capacità problem solving molto maggiore della media – prosegue Tolone -. E’ anche evidente che più l’economia diventa materia tecnica e finanziaria, e dimentica radice filosofica, e meno è in grado di affrontare le crisi di sistema che si sono presentate in questi ultimi vent’anni. Questo perché manca quella necessità di interpretare la realtà in termini molto più ampi. C’è la sfrontatezza di pensare che tutto sia prevedibile. La realtà, invece, è complessa. Evolve ed è impossibile da determinare. E in questo mondo imprevedibile servono strategie e abilità di formazione completa. A scuola, invece, si tende sempre più a rendere più sterile la cultura umanistica, implementando quella scientifica”.

Ed anche su questa scissione è intervenuto Cacciari, spiegando come sia errata l’idea dominante di una cultura tecnologica autonoma e non guidata. La filosofia, secondo il docente di Pensare filosofico e metafisica all’Università S. Raffaele di Milano, è fondamentale per nuove sfide che si presentano all’orizzonte. Quei progressi che impongono interrogativi e questioni morali. La materia stessa fa da contraltare al pensiero scientifico, che trova in essa una voce critica.

La chiosa non può non ricadere sulla situazione culturale in cui versa Sulmona, che fino a pochi mesi ambiva a diventarne capitale italiana per il 2025. Le grane, però, sono troppe e le soluzioni poche. A partire dalla difficoltà dell’installazione di una semplice rete WiFi nella sede temporanea dell’Apc (un anno per “regalare” una linea a “tempo determinato”) fino alle chiusure ad oltranza della biblioteca sulmonese e di palazzo Portoghesi. Segno anche di un allontanamento delle istituzioni dall’erudizione.

“Il problema non credo dipenda da questo o quella amministrazione – conclude Tolone -, ma è un trend generale in cui i Comuni di medie dimensioni, a causa dei tagli verticali dei governi, si trovano a gestire risorse sempre minori. Sulmona ha perso alcuni presidi culturali e rischia di perderne altri. Il problema non è tanto nella gestione locale, ma più generale nazionale ed europeo. Come risolverlo? Serve una radicale inversione di marcia, con un’Europa che non deve più essere degli economisti, ma governata con un vero spirito europeo comune. Altrimenti diventa impossibile”.

Valerio Di Fonso

3 Commenti su "Pane e filosofia: Cacciari incanta il Pacifico"

  1. un grande applauso per questo incontro e complimenti per lo spazio per l articolo

  2. Il fustigatore | 26 Ottobre 2023 at 08:07 | Rispondi

    Bell’articolo su un’ottima iniziativa culturale!!! Quando ci sono le competenze (pro. Tolone), i risultati si vedono.

  3. Greco e Latino | 26 Ottobre 2023 at 10:47 | Rispondi

    Al netto di una drastica e necessaria riforma della scuola, dovremmo essere contenti che gli iscritti al liceo classico diminuiscano a discapito di istituti tecnici e licei scientifici. L’alto tasso di disoccupazione è in parte indirizzabile allo skill gap e su questo studiare greco antico e latino di sicuro non aiuta. Poi smettiamola con questa balla da rossobruni che studiare lingue morte al posto di economica (che al contrario di quanto citato, non viene insegnata al liceo scientifico) sia un valore aggiunto; queste si studiano su larga scala solo in italia e abbiamo vissuto una crescita della nazione decisamente sotto media, se fosse vero quello che sostengono, dovremmo avere tutt altro posizionamento. Ok insegnare greco e latino, ma come elective non come parte core del percorso formativo

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