Parco Sirente-Velino senza più tutele: pioggia di critiche sulla Regione

Non si placano le polemiche e il dissenso all’indomani della ghigliottina attuata dalla Regione sul Parco Sirente-Velino, ridotto ieri in consiglio regionale di quasi 14mila ettari.

Una decisione quella della maggioranza di centrodestra che produce, secondo gli ambientalisti, un danno aggiuntivo, perché le zone che usciranno dal Parco non saranno tutelate, come sostenuto dalla maggioranza Marsilio, neanche come Zps (zone di protezione speciale). 

Il motivo, secondo gli ambientalisti della Stazione ornitologica abruzzese, sta nel fatto che Sic e Zps vennero introdotte di corsa, in base ad uno studio, per evitare multe da parte dell’Europa. “Queste aree escluse ieri – scrivono gli ambientalisti – ricadevano in un parco regionale, con tutti i suoi vincoli. Quindi, non avendo la palla di vetro sulle future intenzioni di escludere queste aree in futuro dall’area protetta, le misure sito-specifiche furono ovviamente ‘tarate’ dando per scontato che nei siti di riproduzione di Aquila reale, lanario, falco pellegrino ecc. vi erano appunto i vincoli di un parco, come, ad esempio, il divieto di caccia ma non solo. Attività venatoria che oggi invece viene riaperta. Arriviamo quindi al paradosso che questi siti di riproduzione di specie rare a livello europeo avranno un livello di protezione che non rispetta gli standard comunitari, non essendo state elaborate misure che tenessero conto di questa novità dell’esclusione delle aree dal Parco”. 

“Uno scempio – lo definisce Sinistra Italiana -. Ora, finalmente, potranno eleggere il presidente, il cui nome è conosciuto da anni, da quando, questo ambizioso sindaco, si è scoperto leghista; il direttore è in pectore, rimasto silente di fronte allo scempio, nani e ballerine sono pronti a sbranare quel che resta del parco. Per favore da oggi non parlate più di transizione ecologica ma di finzione ecologica, a L’Aquila come a Roma”.

Critiche anche dal segretario regionale del Pd Michele Fina: “Nel momento dell’avvio concreto del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che deriva dal piano Next Generation EU fondato sugli incentivi all’innovazione e alla transizione a un nuovo modello economico basato sulla sostenibilità – commenta Fina -, si ripropongono logiche consunte, dove l’ambiente e l’ecologia vengono considerati vincoli per lo sviluppo piuttosto che opportunità. E’ una scelta che esemplifica in modo stucchevole la visione o meglio, la totale mancanza di visione di questa amministrazione regionale”.

1 Commento su "Parco Sirente-Velino senza più tutele: pioggia di critiche sulla Regione"

  1. Che scandalo, senza vergogna

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